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SBC: studente di Enna va a sostenere lo scritto di italiano, indossando una maglietta con su scritto ” La scuola fa schifo”

E gli insegnanti cosa pensano e come manifestano il loro pensiero sulla scuola?

Stando ai risultati dello sciopero del 30 maggio scorso , meno di 2 insegnanti su 10 danno un giudizio favorevole su scuola, riforma e contratto, salvo poi a lamentarsi h 24 sui social e in particolare sulle pagine Facebook dedicate alla scuola. Azioni, nessuna, lamenti, molti!

Oggi oltre allo studente di Enna che si è presentato all’esame con la maglietta bianca con su scritto “La scuola fa schifo” , questa mattina a Roma gli studenti medi hanno protestato contro il Ministro Bianchi e contro un esame che per SBC ha perso ogni significato e che non può restare tale sol perché bisogna che il titolo di studio abbia un valore legale. Ma passiamo alle dichiarazioni dello studente siciliano.

“Mi hanno detto di vestirmi in maniera consona alla prova che affronterò oggi. Non c’è modo più consono di questo.
Arrivato alla maturità non ho cambiato idea, il sistema scolastico italiano fa schifo. In questo paese la scuola è l’ultima ruota del carro. Nessuno pensa a noi. Noi maturandi abbiamo perso quasi due anni di scuola. Siamo uno dei paesi in Europa che ha fatto più DAD. In quel momento non capivamo a pieno quanto ci stavano togliendo ma adesso che
siamo alla fine del percorso abbiamo preso consapevolezza”.

Ovviamente trattasi di una provocazione, quella dello studente di Enna, ma una provocazione che induce a una riflessione.

Avessero avuto anche gli insegnanti questa mattina alle 8.00 il coraggio di indossare una maglietta di denuncia sulla deriva e la crisi della scuola italiana e sulla mortificazione della professione degli insegnanti alla luce della legge del 2015 107 e ora del nuovo DL 36, bastava uno slogan stampato su di una maglietta bianca ( costo 15/20 euro) durante la prima prova di questa buffonata ipocrita che sono ormai diventati gli esami di Stato sotto i riflettori della Stampa e delle Televisioni italiane e estere e di rimbalzo in tutti i social. Certo non avrebbe avuto l’eco della scissione di Di Maio ma avrebbe suscitato l’interesse di più di un articolista e commentatore.
Quale occasione migliore, ovviamente sprecata, come nella migliore tradizione per gli insegnanti italiani , e se pure fosse stata proposta, avremmo avuto mille distinguo, mille benaltrismi, mille scettici, mille che non si volevano esporre, mille che avevano paura di sanzioni disciplinari, mille che era cosa inutile, mille che avrebbe alterato la serenità degli alunni in un delicato momento della loro vita, mille che non era il momento e il caso, mille perché si dovevano esporre solo i docenti impegnati neli esami di Stato già stressati e stanchi di loro e mille ancora altre scuse…

Quando il docente non vuol protestare o scioperare dice sempre che è stanco, un’astenia professionale.

Ecco perché non l’ho proposto come SBC , non ho tempo da perdere in simili proposte e pensare che una categoria che ha fatto della sua cifra connotativa l’indifferenza e il lamento potesse aderire, era cosa impossibile e a proporre cose impossibili si sconfina nell’astrazione e io mi sono imposto di avere i piedi ben saldi nel terreno, anche se ho capito che le persone astratte sono poi quelle che vedono il concreto nel futuro.

Libero Tassella SBC

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