Io non sono rassegnata ma consapevole del fatto che chiedere qualche cosa per chi lavora è giusto mentre fare richieste per chi è entrato nella categoria con mille artifici consentiti da una rete a maglie molto larghe è sbagliato, molto sbagliato.
Dopo 26 anni e due concorsi vinti avendo alle spalle una laurea in Lettere classiche e un Dottorato in Storia antica credo di poter giudicare i miei simili al punto che, solo così, a naso, su cento potrei promuoverne a mala pena trenta mentre agli altri non darei proprio nulla. Ora avrei da eccepire anche sulla scelta del giorno dello sciopero da sempre o premessa del fine settimana o sua idonea coda….
Sia ben chiaro non ho simpatia per le deliranti proposte dell’ennesimo ministro, un altro che della scuola non sa nulla e risolvere tutto con una formazione a posteriori è come chiudere la stalla quando i buoi sono scappati.
I conti con i futuri insegnanti si fanno prima, molto prima dell’ingresso in un mondo del lavoro in cui c’è chi si ritrova con quantitativi enormi di compiti da correggere e chi non fa neppure il minimo garantito.
Io non farò sciopero e se necessario aprirò di buon ora la scuola. D’altra parte già fatto.
Prof.ssa
Giovanna B.
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