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SCUOLA: ANCHE I BRUTTI VOTI SONO EDUCATIVI?

Siamo a fine anno scolastico e i voti sono sempre più il chiodo fisso degli studenti e dei genitori

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Si fanno mille pensieri e mille preoccupazioni per le insufficienze da cercare di recuperare al più presto.
Prendere un brutto voto a scuola è diventato, qualcosa da cui nascondersi, da temere, da negare.

Non si affronta il fallimento, ma si fugge a vuoto (ci si giustifica o si viene giustificati dai genitori). Ciò impedisce di dare il giusto valore all’insufficienza.
Prendere un brutto voto aiuta l’alunno a crescere, serve a far si che il giovane prenda consapevolezza delle proprie capacità e si renda conto che la vita non è fatta soltanto di successi, ma che esistono anche le sconfitte.

L’alunno ha bisogno di maturare, dentro di se, l’idea che durante il percorso scolastico ci sono (ed è normale che ci siano) anche dei momenti negativi e che questi sono indispensabili perché fanno parte della vita. Una reazione tipica degli adolescenti, quando prendono un brutto voto, è quella di scoraggiarsi subito, entrano nello sconforto, si arrabbiano e si convincono di non potercela fare. In casi estremi arrivano anche a compiere gesti inconsulti.

Invece, la scuola (come la famiglia), ha il compito di far comprendere ai ragazzi che il brutto voto deve servire loro da sprone, deve incitarli, scuoterli per incitarli a fare meglio, a metterci maggiore impegno nello studio, a far si che ogni studente sia orgoglioso di se quando viene premiato.

Molto sta ai genitori, i quali hanno il delicato compito di far capire ai figli che il brutto voto preso a scuola non è una sconfitta, non è una punizione inflitta dall’insegnante, ma si tratta dell’anello di congiunzione di un processo formativo nel quale l’alunno arriva ad acquisire la consapevolezza delle proprie capacità e soprattutto la volontà di misurarsi e di mettersi in gioco con i compagni di classe.

La scuola ha l’obiettivo di formare i giovani e quindi, anche nei momenti di insuccesso personale, va risaltato l’aspetto formativo di quanto fatto o non fatto da parte dell’alunno.

da Passione Sociale

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