Alla cortese attenzione della Redazione,
vorrei condividere con voi una riflessione che ritengo importante.
Il vero problema del nostro Paese è che la scuola, così come la sanità, non sono mai state considerate una priorità dalle più alte cariche dello Stato.
Si parla da anni della necessità di aumenti salariali significativi per il personale scolastico, di un incremento degli organici, della messa in sicurezza degli edifici scolastici, e ancora di assunzioni e giusti adeguamenti retributivi nel settore sanitario.
Eppure, questi temi cruciali non trovano spazio nell’agenda politica, mentre lo Stato sembra rivolgere altrove i suoi interessi.
Mi permetto una considerazione: se si trattasse delle indennità parlamentari o delle loro agevolazioni personali, avremmo già assistito a un dibattito acceso e a prese di posizione a livello nazionale, forse addirittura mondiale.
Anni fa ebbi occasione di parlare con un onorevole, il quale mi disse testualmente: “Vi lamentate perché guadagniamo più di 5000 euro al mese, ma cosa sono 5000 euro? Devo pagare il giardiniere, la vacanza in montagna, la donna delle pulizie… È tanta roba.”
Potete immaginare la mia reazione di fronte a simili parole.
E intanto, la nostra Italia continua a soffrire.
Con amarezza,
Giusy T.
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