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Scuola, il Consiglio d’Europa boccia l’Italia sui docenti di sostegno: precariato e diritti violati

LìEuropa bacchetta il governo Italiano

Il Comitato europeo per i diritti sociali ha alzato la voce contro l’Italia sulla questione degli insegnanti di sostegno. A suo avviso, lo Stato non garantisce loro condizioni lavorative dignitose né stipendi equi. Molti di questi docenti vengono ingaggiati con incarichi fragili, insicuri. Quasi un terzo, poi, si trova in classe senza aver seguito corsi specifici, pur ricoprendo un ruolo fondamentale. La mancanza di preparazione emerge come una crepa nel sistema.

Elisabetta Piccolotti, parlamentare degli Alleanza Verdi e Sinistra, attacca: il ministro Valditara gira lo sguardo mentre le sentenze Ue restano lettera morta – stipendi uguali per supplenti e titolari? Ignorato. Carta docente ai precari? Bloccata. Lei segnala cifre pesanti: vicino al miliardo bruciato dal Miur in cause giudiziarie. Un costo enorme non solo economico, ma umano. Ogni ricorso perso racconta una promessa mancata. Non si tratta di burocrazia, piuttosto di riconoscimento negato. La scuola procede zoppicando, con personale fragile e fuori dai radar istituzionali. Intanto chi insegna senza stabilità accumula giorni persi, energie spezzate. Piccolotti non parla da teoria, riprende voci già gridate in aule deserte o corridoi freddi. Niente risposte, soltanto silenzi protetti da ministeriali verbosità. Anche stavolta, l’appello resta nell’aria.

La parlamentare ha chiuso puntando il dito contro le destre, accusate di voler svuotare lentamente il ruolo dell’Europa nei confronti dei diritti essenziali. A suo dire, non arretreranno finché quelle tutele non verranno davvero messe al centro.

Leggia nche:

SCUOLA – PITTONI (LEGA), CORSO INDIRE SOSTEGNO COMPLETA FORMAZIONE DOCENTI ESPERTI

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