Da mesi gli addetti ai lavori seguono attente le diverse bozze di decreto relative alle graduatorie provinciali per le supplenze (GPS) 2024/2026. Ma la situazione rimane confusa.
Nella prima bozza solo chi già in possesso dell’abilitazione o della specializzazione TFA sostegno poteva iscriversi in prima fascia. Ora, nella terza, sembra che anche gli specializzandi e i precari che vogliono abilitarsi possano accedervi.
Tuttavia, i titoli validi per l’insegnamento non vengono riconosciuti ufficialmente, ma danno diritto all’iscrizione in prima fascia.
Inoltre, alcuni idonei al concorso 2020 sostengono che il Ministro abbia promesso di non istituire il doppio canale di reclutamento, in contrasto con altre dichiarazioni della sua parte politica. Il Ministro ha poi smentito di averne discusso.
Questa incertezza getta nello sconforto i precari, visto che il balletto delle bozze sembra mirato solo a guadagnare voti alle europee di giugno.
Intanto la visione della maggioranza sulla scuola rimane opaca, nonostante abbia esponenti al Ministero. Forse spera ancora nei consensi delle promesse elettorali, ma la precarietà endemica richiede ormai risposte concrete.
È tempo che sindacati e forze politiche sensibili unite su lavoro e libertà per restituire dignità a chi insegna da anni con contratti incerti, senza poter programmare il futuro. I nodi della scuola italiana vengono al pettine e urge trovare soluzioni stabili.
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