HomeScuolaScuole in difficoltà, manca il personale ATA, plessi aperti a metà

Scuole in difficoltà, manca il personale ATA, plessi aperti a metà

L’allarme, prima che i sindacati, lo hanno lanciato i dirigenti scolastici. Il taglio dell’organico covid sta mettendo in seria difficoltà le scuole. Ci sono istituti complessi con più sedi che talvolta sono costrette a tenerle chiuse o aperte con un solo collaboratore scolastico.

Le denunce arrivano un po’ da tutte le province italiane, l’ultima ad unirsi al coro è la provincia di Firenze.
Ad intervenire è il sindacato FLC Cgil che denuncia un severo ammanco di personale ATA: “In merito al personale Ata – denuncia il sindacato – in quasi tutti gli istituti comprensivi mancano molti collaboratori scolastici per cui la sorveglianza e la pulizia sono garantite solo in questo primo periodo di orario ridotto, ma non lo saranno successivamente, come allo Iozzelli di Monsummano, alle Cino-Galilei di Pistoia, alle Marconi-Frosini di Pistoia, alle Pasquini di Massa e Cozzile, alla Rita Levi Montalcini di Pescia, alle Chini di Montecatini. Questi sono i casi più gravi, ma il problema interessa il 90% degli istituti comprensivi. Negli istituti di secondo grado, quello che versa in condizioni peggiori è il Lorenzini di Pescia che al momento è costretto ai doppi turni e tra un mese sarà articolato su sei plessi con la dotazione organica di collaboratori scolastici inferiore a quella dello scorso anno. Continuano a mancare gli assistenti tecnici per cui le attività laboratoriali non verranno svolte adeguatamente; manca chimica al Fedi-Fermi e all’Anzilotti di Pescia, nonché molti altri assistenti tecnici su informatica. Riguardo agli assistenti amministrativi, ci sono dei casi veramente al limite, dove a causa della mancanza di personale, come al Martini di Montecatini, ci sono sezioni della segreteria completamente sguarnite, situazione che nessuna scuola si può permettere specialmente in questo periodo e che in un istituto professionale tra i più grandi e complessi della provincia è assolutamente deleteria e può comprometterne la gestione”.
Ma non solo, il sindacato denuncia anche il mal funzionamento dell’algoritmo nell’assegnare le cattedre.

“Dopo il secondo giorno di scuola – scrive la segretaria generale provinciale di Flc-Cgil, Lucia Bagnoli – si confermano le preoccupazioni di cui abbiamo notizia fin da luglio. Per quanto riguarda il personale docente, prosegue il reclutamento con le criticità già descritte, per cui lavorano docenti con punteggio molto basso e restano senza lavoro docenti con punteggio più alto e maggiore esperienza. Negli istituti comprensivi lavorano docenti da messe a disposizione, magari sprovvisti di titolo, perché le graduatorie Gps e d’istituto sono già terminate; in questi casi può succedere di tutto e di più in quanto le Mad non sono adeguatamente regolamentate come le altre graduatorie, per cui l’amministrazione ha ampio margine di manovra”.

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