La recente decisione del Tribunale del Lavoro di Roma ha portato una svolta significativa per il personale ATA che ha maturato il diritto alla seconda posizione economica. La sentenza ha stabilito che l’esclusione degli emolumenti tra il 2011 e il 2014 non trova fondamento normativo, riconoscendo pertanto l’intero importo arretrato, pari a 21.600 euro, comprensivo di interessi e spese.
Il diritto alla seconda posizione economica, previsto dal CCNL 2006/2009, si basa sull’inserimento nelle graduatorie definitive e sul superamento della prova preselettiva. Nonostante il blocco finanziario introdotto nel 2010, il Tribunale ha ribadito che l’assenza di proroghe dopo il 2014 rende dovuti gli importi fino all’anno scolastico 2022/2023.
Questa sentenza apre la strada a ulteriori richieste da parte del personale ATA che, pur avendo maturato il diritto, non ha ricevuto quanto previsto dal contratto. L’analisi delle posizioni individuali potrebbe consentire di quantificare le somme spettanti, offrendo un’opportunità per sanare le disparità economiche accumulate negli anni.
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