Il dibattito sui social e i minori si riaccende, con il modello australiano che offre spunti interessanti. La proposta dall’Australia, che prevede di vietare l’accesso ai social network per chi ha meno di 16 anni, solleva domande importanti anche in Europa e in Italia. La senatrice Barbara Floridia (M5S), presidente della commissione di vigilanza Rai, mette in evidenza l’importanza di esaminare questa iniziativa con attenzione, senza adottarla in modo automatico, ma considerando i suoi presupposti e le possibili conseguenze.
La questione è tutt’altro che semplice: da un lato, limitare l’uso precoce dei social potrebbe aiutare i giovani a costruire relazioni più genuine e a mitigare gli effetti negativi sulla loro salute mentale; dall’altro, divieti troppo severi potrebbero risultare controproducenti, spingendo i ragazzi a comportamenti elusivi. Floridia sottolinea la necessità di un approccio equilibrato che combini educazione, regolamentazione e responsabilità delle piattaforme, insieme al ruolo cruciale delle famiglie.
Oggi, alle 19, questi temi saranno al centro di un incontro nella sala Nassiriya del Senato, con il professor Vincenzo Schettini, un divulgatore scientifico noto per il suo modo diretto di interagire con i giovani. L’obiettivo dell’incontro è trovare soluzioni innovative e sostenibili per affrontare le sfide dell’era digitale.
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