La Legge di Bilancio 2026 si prepara a introdurre significative modifiche che potrebbero rivoluzionare il panorama fiscale, previdenziale e salariale italiano. Tra le misure più rilevanti, spicca il taglio dell’aliquota Irpef per il ceto medio, che passerà dal 35% al 33% per i redditi compresi tra 30.001 e 50.000 euro, con l’obiettivo di estendere lo scaglione fino a 60.000 euro. Il risparmio fiscale potrebbe raggiungere i 1.440 euro annui per i redditi più alti.
Un’altra proposta centrale è la “rottamazione quinquies”, che consentirà una maxi-rateizzazione dei debiti fiscali in dieci anni senza interessi né sanzioni. Sul fronte previdenziale, si ipotizza un’uscita dal lavoro a 64 anni per i lavoratori del sistema contributivo e misto, con un utilizzo parziale del TFR per integrare l’assegno pensionistico.
Per contrastare l’erosione del potere d’acquisto causata dall’inflazione, sono allo studio misure per rafforzare il welfare aziendale, detassare straordinari e premi di produzione e contrastare i contratti pirata. Infine, alcune agevolazioni fiscali, come quelle sulla riqualificazione energetica, saranno prorogate ma con aliquote ridotte.
La manovra punta a sostenere il ceto medio e stimolare la crescita economica, bilanciando esigenze sociali e sostenibilità finanziaria.
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