Con la chiusura delle assegnazioni annuali al 30 giugno o al 31 agosto, le supplenze brevi diventano protagoniste nelle scuole italiane. In questi casi, si attinge dalle graduatorie di istituto, ma quando queste risultano esaurite, soprattutto per gradi come infanzia e primaria o per posti di sostegno, si ricorre agli interpelli.
Gli interpelli, regolati dall’OM n. 88/2024, vengono pubblicati sui siti delle scuole e degli Uffici Territoriali Provinciali (ATP) e mirano a coprire i posti vacanti con docenti abilitati o specializzati. In mancanza di questi, si valutano candidati con titoli di studio d’accesso o, in casi estremi, titoli affini.
È possibile candidarsi senza il titolo richiesto?
Sì, ma la scuola mantiene il diritto di valutare la candidatura in base alle necessità. Tuttavia, l’assegnazione segue un ordine preciso: priorità a docenti abilitati o specializzati, poi a chi possiede il titolo d’accesso e infine a candidati con requisiti affini.
Attenzione al punteggio: il servizio svolto senza il titolo d’accesso potrebbe non essere valutato come specifico. Un dettaglio cruciale per chi aspira a crescere nelle graduatorie.
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