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TFA Sostegno: l’esempio dello studio di un caso

L’Autoformazione di un corsista del TFA per il conseguimento della specializzazione sul sostegno: lo studio di un caso

Cominciamo l’analisi su D. parlando dei suoi problemi fin dalla gravidanza della mamma, risultata a rischio per problemi di obesità.
Il 19/08/07 D. nasce ma fin da subito si verificano molte problematiche tanto che si rendono necessari diversi controlli neuropsichiatrici che confermano i sospetti i sospetti di problematiche di tipo percettivo e un ritardo psicomotorio.
La situazione scolastica attuale la vede frequentare la classe prima elementare con il supporto di un insegnante di sostegno. D. ha avuto un inserimento scolastico buono in quanto, presenta un buon linguaggio e riesce ad eseguire compiti richiesti anche se in maniera poco variabile e con scarsa flessibilità, nonostante questo bisogna sottolineare comunque che vi sono punti di criticità.
Si può quindi affermare che il punto di partenza è positivo e le criticità offrono spunti su cui lavorare.
La dipendenza determinazione altrui non sempre consente a D. di superare la sua inibizione ed il suo atteggiamento passivo.

Sviluppo dell’autonomia

Esaminate le problematiche di partenze, sarebbe opportuno studiare per D. una strategia che lo porti al raggiungimento della socializzazione, dell’autonomia e dell’inclusione scolastica.
Gli interventi sui quali punteremo per il raggiungimento delle autonomie verterà sull’acquisizione di abilità personali semplici, come lavarsi le mani, infilarsi le scarpe, togliersi e mettersi il grembiule quando è necessario, sedersi al tavolo con i compagni e provare a mangiare da solo. Rispettare i momenti di routine è fondamentale per raggiungere tali abilità. È ancor più importante che D. espliciti i suoi desideri, i suoi interessi e li condivida con i compagni, rendendoli partecipi e lavorando insieme per raggiungere un obiettivo o un compito unico.
L’utilizzo della comunicazione aumentativa con ausilio di immagini e indicazioni verbali è indubbiamente utile, lo è ancor di più se abbinato alle storie sociali importanti per sviluppare comportamenti appropriati.

Socializzazione e Scuola

Stimolare la socializzazione con i compagni sarebbe un ottimo passo per la piena integrazione di D. nella classe. Il lavoro per piccoli gruppi diventa uno strumento efficace, l’insegnante proporrà delle attività ludiche, stimolando gli alunni a proporre a loro volta delle attività ludiche e anche D. dovrà fare le sue proposte in modo da non raffrontarsi solo con l’insegnante di sostegno, ma socializzi anche con i compagni di classe.
La proposta dei lavori arriverà dal gruppo, per stimolare ancora una volta la socializzazione, ma le regole da rispettare le stabilirà l’insegnante. Per stereotipiare le difficoltà di D., l’insegnante a sua disposizione dei simboli e pochi gesti per cercare di gestire il disagio che potrebbe manifestarsi.

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