La recente Legge di Bilancio 2026 ha sollevato numerose polemiche, in particolare da parte della Cgil e delle sue federazioni. Secondo il sindacato, l’articolo 44, che dovrebbe migliorare i tempi di pagamento del TFS/TFR per i dipendenti pubblici, si rivela un intervento di facciata che nasconde una sottrazione di risorse significativa.
La misura prevede un anticipo di soli tre mesi per le pensioni di vecchiaia, lasciando però invariati i lunghi tempi di liquidazione e la rateizzazione, che può raggiungere i sette anni. Inoltre, l’anticipo annulla la detassazione fino a 50.000 euro prevista dopo dodici mesi dalla cessazione, causando una perdita economica stimata in 22,6 milioni di euro per i lavoratori.
La Cgil denuncia anche il mancato adeguamento dei contratti pubblici e l’erosione del potere d’acquisto causata dall’inflazione, che può portare a perdite fino a 41.000 euro. Il sindacato promette battaglia, annunciando uno sciopero il 12 dicembre per rivendicare parità di trattamento con il settore privato e una riforma previdenziale più equa.
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