Alessandra Ricciardi
L’indicazione è tutta nell’agenda dei saggi. É su quella linea che il successore di Francesco Profumo al ministero dell’istruzione dovrà plasmare la propria azione di governo: più tempo scuola, lotta alla dispersione, ottimizzazione dell’utilizzo delle risorse Ue.
Il lavoro dei saggi (si veda ItaliaOggi di martedì scorso), lungi da essere dunque un mero esercizio accademico, sarà messo sul tavolo dal neo presidente della repubblica, Giorgio Napolitano, per le consultazioni che inizieranno oggi. L’agenda è del resto il frutto di un confronto sulle riforme urgenti e condivisibili e dunque ben si presta a essere il brogliaccio di quel governo di larghe intese che nascerà nei prossimi giorni. É nelle priorità indicate che si sostanzia la convivenza possibile di Pd, Pdl, Scelta civica e probabilmente anche della Lega. Resta da individuare il responsabile del dicastero dell’istruzione, università e ricerca nell’ambito di un esecutivo per la cui guida restano gettonati i nomi di Giuliano Amato ed Enrico Letta. I rumors parlamentari per viale Trastevere parlano di Mario Mauro, ex Pdl, uomo vicino a Cl, oggi capogruppo di Scelta civica al senato, di Salvatore Rossi, vicedirettore di Banca d’Italia, che al documento dei saggi sulle risorse sociali ed economiche ha lavorato; ma potrebbe anche toccare a un uomo come Maurizio Lupi, pdl, vicepresidente della camera; sembra invece destinata a tramontare la figura di Anna Maria Carrozza, deputato pd, che i listini davano in pole in un governo guidato da Pier Luigi Bersani. «Il programma dei saggi segna quella discontinuità sulla scuola necessaria dopo le politiche di tagli dei precedenti governi», ragiona Francesca Puglisi, senatrice, responsabile scuola del partito democratico. Nel programma del Pd campeggia infatti l’estensione del tempo scuola come strumento per la lotta alla dispersione scolastica, proposta che è nel dna anche del Pdl. Restano tutti da affrontare invece i nodi dell’articolazione oraria del lavoro dei docenti e della maggiore copertura finanziaria. L’aver legato l’aumento del tempo scuola alla lotta alla dispersione scolastica consente di utilizzare i fondi europei nelle regioni svantaggiate. Ma solo in queste.
Se dovesse essere un rappresentate di Scelta civica a salire all’Istruzione diventerebbe molto più difficile attuare in un clima di condivisione alcuni punti del programma della lista di Mario Monti, quali per esempio l’assunzione diretta dei docenti e la revisione dello status giuridico dei docenti che comportrebbe anche la modifica dei meccanismi di progressione economica.Terreno minato per i rapporti con il Pd e i sindacati.