Al via la valutazione dei docenti, non mancano come era prevedibile le polemiche.
Al liceo delle scienze umane “Duca d’Aosta” di Padova – scrive La Repubblica – il comitato di valutazione della scuola ha deciso di avviare una consultazione tra studenti, genitori e insegnanti per decidere a chi assegnare il bonus previsto con la riforma della “Buona scuola”. E lo ha fatto con quattro questionari anonimi da infilare nelle urne – uno scatolone che sarà chiuso oggi – da compilare su base volontaria: uno per i maturandi, uno per i genitori degli alunni al quarto anno e due schede di autovalutazione per i docenti. Immediata la reazione, alcuni docenti annunciano di voler boicottare i questionari.
Fra le domande pare fosse richiesto se l’insegnante riesce a coinvolgerti, è disponibile alle gite, corregge i compiti bene e in fretta? Dimostra attenzione verso lo studente? Sa tenere la disciplina in classe?
“Le polemiche erano da mettere in conto”, dichiara il preside Alberto Danieli. “Se non possono farlo i dirigenti, i genitori, gli alunni e gli stessi docenti ditemi cosa fare per migliorare e valutare il servizio che offriamo nelle scuole. Chiaro che il percorso è duro, come ogni novità. Il nostro comitato, con membri eletti da collegio docenti e consiglio di istituto, ha lavorato senza spaccature. Qui nessuno leva mezzo euro a nessuno, qualcuno avrà solo qualche soldo in più. Non è una pazzia”.
A Torino altre polemiche. Al liceo classico e scientifico Newton di Chivasso il questionario comprende 20 voci, con voti da uno a sei. Qui è il Cub scuola ad insorgere: “Si punta a utilizzare gli studenti come controllori dell’attività dei docenti e si fornisce al dirigente uno straordinario strumento di pressione”. Anche a Bologna i test anonimi si stanno diffondendo nei licei, come gli scientifici Copernico e Righi, e negli istituti. I questionari introdotti all’istituto tecnico economico Salvemini di Casalecchio, già sperimentati l’anno scorso, comprendono anche un giudizio sul preside: una scheda da 50 punti, dove vengono valutate (da zero a due punti) 25 voci: disciplina, appunto, ma anche rapporto con gli studenti e i colleghi, la partecipazione a progetti internazionali, l’iscrizione dei propri alunni a gare, stage e concorsi, la disponibilità a tenere laboratori al pomeriggio.
I sindacati sono contrari. “Un circolo vizioso da interrompere – dichiara Raffaella Morsia, segretaria della Flc-Cgil dell’Emilia Romagna – gli studenti hanno diritto a partecipare alla vita della scuola, e siamo d’accordo sul fatto che giudichino i progetti didattici. Ma non così. Studenti e genitori non sono soggetti competenti a decidere l’erogazionedi un compenso economico, che deve essere oggetto di contrattazione”.
Ovviamente non è scritto da nessuna parte che la valutazione dei docenti debba essere impostata in questi termini, tuttavia ogni scuola pare stia scegliendo una linea diversa dall’altra, sarà caos!