Più di trecentomila domande di partecipazione al concorso a cattedre: questo il dato, che smentisce clamorosamente le previsioni al ribasso fatte a suo tempo dal Miur, mentre conferma la drammaticità dello scarto tra domanda e offerta di lavoro nella scuola.
Con questa realtà deve misurarsi chi voglia ragionare seriamente di reclutamento nella scuola, tenendo conto di tutte le esigenze che attendono risposta: stabilità al lavoro dei precari, opportunità per chi non è nelle graduatorie a esaurimento, immissione di energie nuove e più giovani in una scuola che invecchia pericolosamente. Compito complesso, che spiega ma non giustifica il colpevole ritardo fin qui accumulato da più governi nella definizione, tuttora in alto mare, di un nuovo sistema di reclutamento. Stride, al confronto, la fretta con la quale si è giunti all’emanazione di questo bando di concorso.
Cresce, di fronte al numero delle domande, la preoccupazione che la macchina organizzativa da attivare già a partire dalle prove preselettive si dimostri all’altezza del compito, viste le infelici recenti esperienze.
La CISL Scuola non ha mai assunto posizioni di contrasto “ideologico” allo strumento del concorso, ma non può non essere preoccupata in una situazione che rende arduo assicurare chiarezza, regolarità e trasparenza delle procedure. Guai se in questo senso non venissero date le garanzie necessarie: già troppe volte la competenza a decidere sul reclutamento del personale è stata consegnata ai tribunali, sarebbe bene porre fine a questa pericolosa deriva.
Roma, 8 novembre 2012
Francesco Scrima, segretario generale Cisl Scuola