HomeComunicato StampaCuzzupi: Contratto scuola, oltre alla considerazione servono i fatti!

Cuzzupi: Contratto scuola, oltre alla considerazione servono i fatti!

Il contratto della scuola è scaduto, occorre rinnovarlo

È giunto il momento di tradurre in azioni concrete la volontà di cambiare rotta nel settore dell’istruzione.

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È fondamentale che il personale della scuola ritrovi fiducia nella propria istituzione e guardi al futuro con un ottimismo che alcune posizioni del Ministero fanno presagire. È arrivato il momento che la considerazione verso il personale scolastico, sia esso docente o ATA, si traduca in fatti concreti, attraverso un rinnovo contrattuale che risponda in modo innovativo a tutte le esigenze del comparto.

Queste sono le parole del Segretario Nazionale UGL Scuola, Ornella Cuzzupi, che prosegue: “Comprensiamo le difficoltà esistenti, ma considerata anche l’attenzione che questo ministero dimostra, è ora che si semplifichino i processi e si faccia uno sforzo comune per fornire risposte concrete, avviando un processo virtuoso che porti la scuola verso il futuro, avvicinando gli studenti al mondo del lavoro in modo realistico e corretto. Non è accettabile che il nostro personale abbia uno stipendio che, in media, si colloca tra gli ultimi nel settore pubblico nazionale ed europeo. Non si tratta solo di una questione di denaro, che è comunque di grande importanza, ma riguarda anche il riconoscimento che un settore così cruciale, che disegna il futuro del Paese, merita.”

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Tuttavia, Ornella Cuzzupi non si limita all’aspetto economico, affrontando anche altri temi che richiedono una revisione, alcuni dei quali ancora poco discussi. “C’è poi il problema di coloro che lavorano lontano dalla propria famiglia. Questa questione riguarda non solo la necessità di accelerare il ritorno a casa, e quindi rivedere i termini della mobilità, ma anche il costo degli alloggi per coloro che svolgono il proprio lavoro fuori regione. Si parla molto, e giustamente, del problema dei costi degli alloggi per gli studenti universitari, ma una situazione analoga si presenta per il nostro personale impiegato lontano dalla propria residenza naturale. Inoltre, molti di loro si trovano in difficoltà perché devono sostenere non solo le spese nelle città in cui lavorano, ma anche fornire il necessario supporto alle proprie famiglie. Se questa questione viene sottovalutata, può facilmente trasformarsi in una situazione di emergenza critica. Per questo chiediamo al Ministro di prevedere, se non una regolamentazione dei prezzi degli affitti legati alla professione scolastica, almeno un bonus da calibrare secondo criteri precisi, in modo da garantire un equo bilanciamento tra il personale che svolge lo stesso compito. Noi, come UGL Scuola, crediamo che ci sia una strada per raggiungere un accordo che rappresenti un passo importante per la scuola del futuro. Ora, però, è il momento di dopo le tante, troppe macerie che gravano sul settore”.

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