Riportiamo qui sul nostro portale InformazioneScuola.it l’intervista rilascia al Messaggero da Salvatore Settis Ex direttore Normale di Pisa.
ROMA Salvatore Settis ha diretto la Scuola Normale Superiore di Pisa, è stato presidente del Consiglio Superiore dei Beni Culturali ed è tra gli intellettuali che hanno firmato ad aprile scorso il manifesto nazionale per «fermare l’offensiva contro la scuola pubblica».
Professore, nella prossima legge di stabilità potrebbe essere previsto un taglio del 50% dei finanziamenti alle scuole private. Cosa ne pensa?
«Se il taglio alle scuole private serve per incrementare le risorse per la scuola pubblica, credo sia un intervento conforme alla Costituzione italiana. L’articolo 33 dice chiaramente che le scuole private sono senza oneri per lo Stato. Se, dunque, è un taglio per finanziare di più l’istruzione pubblica, me ne compiaccio, ed è un traguardo. Ma se è un taglio che va di pari passo con i tagli inesorabili che negli ultimi cinque anni piovono su tutto il comparto culturale, cioè alla pubblica istruzione che soffre terribilmente, così come ai beni culturali, alla ricerca, all’ambiente, insomma se è il preannuncio di ulteriori tagli, allora serve a poco».
Dalle sue parole sembra scettico…
«È che mi auguro che questo taglio non serva per pagare delle superpensioni di qualcuno. Insomma dipende tutto da come vengono usati questi fondi. Io spero che vengano reimpiegati per la scuola pubblica e la ricerca che hanno sofferto tagli inesorabili. Senza investimenti nella ricerca e nell’istruzione pubblica non c’è sviluppo. Significa condannare le nuove generazioni alla disoccupazione. Cosa che d’altronde già sta accadendo».
Sarebbe giusto eliminare del tutto i finanziamenti dello Stato alle scuole private?
«Diciamo che il finanziamento statale alle scuole private è anticostituzionale. La Costituzione italiana la tengo proprio sulla mia scrivania. È sempre a portata di mano. La consulto tutti i giorni. E l’articolo 33 non smetto di rileggerlo. Guardi, glielo leggo anche adesso al volo. «La Repubblica detta le norme generali sull’istruzione ed istituisce scuole statali per tutti gli ordini e gradi. Enti e privati hanno il diritto di istituire scuole ed istituti di educazione, senza oneri per lo Stato«. Più chiaro di così».
I sostegni alle scuole private comunque hanno attraversato più governi.
«Il finanziamento alle scuole private è arrivato proprio con l’accordo della sinistra e della destra. Non a caso il primo ad intervenire con un decreto è stato il ministro Berlinguer, con un governo di centrosinistra. Poi, con il governo Berlusconi e la Gelmini si è raggiunta l’apoteosi».
Laura Larcan