Il Ministro del Lavoro ha annunciato l’avvio di una nuova task force per verificare la corretta erogazione dell’Assegno di Inclusione (ADI), la misura introdotta lo scorso gennaio per supportare le persone in difficoltà nell’inserimento lavorativo. Circa 5000 beneficiari saranno oggetto di approfonditi accertamenti.
Saranno incrociati i dati forniti
Sotto la lente d’ingrandimento finiranno in particolare i casi segnalati come “anomali”, dove cioè i dati dichiarati non combaciano con quelli in possesso della Pubblica Amministrazione. L’Ispettorato Nazionale del Lavoro verificherà ad esempio la residenza, il nucleo familiare e la situazione reddituale e lavorativa di ciascun percettore.
L’obiettivo è contrastare gli abusi
L’obiettivo dell’esecutivo è prevenire eventuali irregolarità simili a quelle riscontrate in passato con il Reddito di Cittadinanza. Chi dichiara dati non veritieri o svolge attività in nero mentre percepisce l’assegno rischia non solo la decadenza del beneficio ma anche multe salate. Particolare attenzione verrà posta sui soggetti che conducono uno stile di vita non coerente con i limiti reddituali previsti.
Prudenza e collaborazione saranno le parole d’ordine per tutti coloro che percepiscono l’Assegno di Inclusione. Solo attraverso controlli accurati sarà possibile tutelare le persone realmente bisognose e sanzionare eventuali abusi del sistema di sostegno.
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