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Mancano insegnanti, ecco quali. Se non si pone rimedio saremo costretti ad importarli

L’allarme è di quello serio, mancano laureati nelle discipline tecnico scientifiche in particolare in Matematica. Il vaso di Pandora è stato definitivamente scoperchiato con le assunzioni del Piano C al punto che è anzichè potenziare gli organici con docenti di queste discipline, pur di assumere, le scuole saranno “arricchite” con docenti che nulla hanno a che vedere con gli indirizzi di srudio. Ne scrive Lorena Loiacono nell’articolo che segue.

Assenti, tra i banchi di scuola come in cattedra. La matematica si conferma la bestia nera della scuola italiana e gli appassionati della materia sono sempre troppo pochi. E allora ecco che le facoltà scientifiche sono a caccia di matricole anche perché i banchi vuoti all’università, negli anni, si trasformano in cattedre vuote nelle scuole. In Italia infatti, a mancare all’appello non sono solo gli studenti ma anche i docenti di matematica. Una tendenza che si sta trasformando in emergenza. Domani infatti, alle 16 in punto, arriveranno dal sistema informatico del Miur le proposte di assunzione per i nuovi insegnanti destinati al potenziamento previsto dalla legge sulla Buona scuola: la cosiddetta fase C del piano straordinario di immissioni in ruolo che riguarderà circa 55mila precari, di cui quasi 7 mila sul sostegno e 48mila su posto comune. Tra questi ultimi, i docenti di matematica sono poche decine. Un esempio su tutti: per le medie, non arrivano neanche a dieci in tutta Italia.

LE CARENZE DELLE GRADUATORIE

Una carenza cronica, evidenziata proprio dal piano di assunzioni: i precari che hanno richiesto di farne parte, entro il 14 agosto scorso, erano 71.643. Tutti provenienti rigorosamente dalle graduatorie di merito e ad esaurimento, da dove sono emerse importanti carenze su specifiche classi di concorso: prima fra tutte quella di matematica. Oltre alla carenza dei docenti sul sostegno. In entrambi i casi la scuola farà ricorso ai supplenti, presenti nelle graduatorie di istituto: si tratta di docenti precari, tutti abilitati, da anni impegnati nelle classi ma non inseriti nel piano di assunzioni della Buona scuola. Per loro è previsto invece l’accesso al concorso che sarà bandito entro il 1 dicembre prossimo, riservato solo a personale abilitato. E intanto, in attesa della prossima selezione, domani si procede con l’ultimo step di immissioni in ruolo e si fanno i conti con quel che è rimasto nel bacino di precari da assumere: tra gli oltre 70 mila iniziali, infatti, per matematica hanno presentato domanda di assunzione solo poco più di 430 docenti. Davvero troppo pochi. Ma di fatto quel che emerge dai numeri non è che lo specchio di quello che accade tra i banchi delle università italiane in cui mancano le matricole proprio per l’area scientifica.

SOLO 13 SU MILLE
Secondo i dati del ministero dell’istruzione, l’Italia è 22esima in Europa per numero di laureati nelle discipline scientifiche e tecnologiche, appena 13 cittadini su 1000. Dal Miur si corre allora ai ripari con uno stanziamento di 6 milioni di euro a disposizione degli atenei, intenzionati a promuovere progetti tra le future matricole per incentivare la preferenza delle facoltà scientifiche. È in corso infatti il bando, che resterà aperto fino al 30 novembre, per finanziare progetti di laboratorio nelle scuole superiori e attività di recupero per gli studenti in difficoltà nelle materie scientifiche, in base alla pubblicazione delle nuove linee guida del 2014-2016 del piano nazionale per le lauree scientifiche. Un progetto che ha un doppio obiettivo. Da un lato mira a riavvicinare gli studenti delle superiori a facoltà come quelle di matematica, fisica e scienze naturali, potenziando l’orientamento negli ultimi tre anni delle scuole superiori, anche con prove di autovalutazione e relative forme di recupero per i ragazzi meno preparati. Dall’altro si sta promuovendo la capacità dei vari atenei di realizzare progetti che saranno finalizzati anche a limitare il tasso di abbandono tra gli studenti, soprattutto tra il primo e il secondo anno di corso universitario che si conferma come il momento più critico e delicato negli studi.
IN MIGLIORAMENTO

Gli ultimi dati Ocse-Pisa registrano un livello di preparazione degli studenti italiani in matematica inferiore alla media di ben 9 punti: con il raggiungimento di quota 485, infatti, si resta ben al di sotto della media Ocse, pari a 494. Confermandosi al livello di paesi come Argentina, Grecia, Russia e Stati Uniti. D’altro canto però va comunque registrato un aspetto positivo negli ultimi dieci anni, dal 2003 al 2012, con l’evidente balzo in avanti nella preparazione degli studenti che, passando da un punteggio di 466 a quello di 485, si sono piazzati tra i primi 7 Paesi per indice di miglioramento.

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