Con il nuovo approccio del Ministro dell’Istruzione Giuseppe Valditara, l’esame di maturità sembra fare un tuffo negli anni ’60, tornando a concentrarsi su poche materie selezionate. A sollevare critiche è la deputata Elisabetta Piccolotti di Alleanza Verdi e Sinistra, che denuncia una visione nostalgica e poco innovativa per il sistema scolastico italiano.
Secondo Piccolotti, questa scelta cancella i percorsi multidisciplinari e limita la capacità degli studenti di sviluppare connessioni tra diversi ambiti del sapere, un elemento cruciale in un mondo in rapido cambiamento. Inoltre, il governo punta a ridurre gli anni di istruzione per gli istituti tecnico-professionali, una scelta che potrebbe compromettere la crescita culturale e sociale degli studenti.
Sul fronte economico, i 240 milioni destinati agli stipendi del personale scolastico vengono giudicati insufficienti e basati su semplici riallocazioni di risorse. La deputata sottolinea la necessità di investimenti significativi per migliorare le retribuzioni degli insegnanti, aumentare il tempo scuola e ridurre il numero di alunni per classe, garantendo un’istruzione inclusiva e di qualità.
La scuola italiana, conclude Piccolotti, ha bisogno di un approccio che guardi al futuro, non al passato.
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