Oggi domenica 24 gennaio, si registra in Campania un incremento di 1069 positivi da Coronavirus 19.
Mentre cresce il numero, oramai a 4 cifre, dei positivi, si riaprono le scuole, domani 25 gennaio le scuole medie , il primo febbraio le superiori, si è concessa a queste una proroga solo al fine di organizzare i trasporti che già sappiamo almeno a Napoli saranno insufficienti.
E a deciderlo, si badi bene, non sono le autorità sanitarie o il Presidente della Regione Campania che aveva scelto , unico in Italia, la via della prudenza e della prevenzione, bensì il TAR. Campania.
Siamo ormai, non volendo offendere la famosa maschera originaria di Acerra e discendente dal Maccus, nel Paese di Pulcinella.
La salute pubblica, diritto sancito dall’ art. 32 della Costituzione, è stato sacrificato da giudici e avvocati di grido che hanno accolto il grido di dolore di tante madri coraggio napoletane, che avevano chiesto a gran voce, nonostante tutto, nonostante la pandemia, l’applicazione dell’art 33, in nome di una “non dad” alla quale é stata attribuita ogni nefandezza, come se questa fosse un orco cattivo, quello delle favole di un tempo che si raccontavano ai bambini, quelle del Pentamerone di Basile.
Dov’erano queste madri coraggio quando in Campania la scorsa primavera, con un indice di contagio insignificante da marzo a giugno sono state chiuse dal governo tutte le scuole e si è fatta la didattica a distanza?
Dov’erano gli avvocati di grido che hanno fatto ricorso al TAR. Dov’era il Codacons?
Lo scorso anno in Campania è stato inutile chiudere le Scuole, quest’anno invece dovevano restare tutte chiuse da settembre.
Io credo che questo sia un unicum, da studiare non so se dal punto di vista psichiatrico, antropologico oppure politico, non sta a me dirlo. Ci sarebbe del materiale per una commedia all’ italiana, se lo scenario non fosse tragico come in certi quadri del Merisi.
Libero Tassella
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