Scuola, Riforma 4+2 – La riforma della filiera tecnologico-professionale, nota come “4+2”, si avvicina a un passaggio cruciale. Entro la fine di giugno, il disegno di legge dovrebbe essere discusso in aula alla Camera. Tuttavia, l’approvazione potrebbe non essere sufficiente per far partire le nuove disposizioni già dal prossimo settembre.
Il percorso legislativo del disegno di legge, presentato da Giuseppe Valditara, ha incontrato diversi rallentamenti. Dopo essere stato approvato dal Senato il 31 gennaio, il testo è stato trasmesso alla Camera il 6 febbraio. Da allora, è rimasto in attesa presso la Commissione Cultura, dove l’esame del provvedimento riprenderà giovedì prossimo. I tempi sono sempre più stretti per una delle riforme previste dal Pnrr (Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza).
Oltre alla necessaria approvazione parlamentare, la riforma richiede l’emanazione di due decreti attuativi, il coinvolgimento di altri ministeri e l’accordo in Conferenza Unificata. Questi passaggi burocratici e amministrativi sono essenziali per la piena implementazione delle nuove norme. Se non completati in tempo, potrebbero impedire l’entrata in vigore della riforma per il prossimo anno scolastico.
Gli istituti tecnici e professionali, al centro della riforma, vedrebbero il loro percorso di studi strutturato in quattro anni di formazione tecnica seguiti da due anni di specializzazione professionale. L’obiettivo è quello di rendere i percorsi di studio più aderenti alle esigenze del mercato del lavoro e di migliorare l’occupabilità dei giovani diplomati.
Nonostante l’urgenza e l’importanza del provvedimento, restano dubbi sull’effettiva capacità di rispettare i tempi previsti. La complessità delle procedure necessarie e la lentezza del processo decisionale rischiano di compromettere l’implementazione tempestiva della riforma.
L’attenzione ora è rivolta alla Commissione Cultura della Camera e ai prossimi passi che il governo e il Parlamento dovranno compiere. Il futuro degli istituti tecnici e professionali italiani dipende dalla capacità delle istituzioni di agire con rapidità ed efficacia.
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