Negli ultimi giorni si è accesa una polemica riguardante un Ateneo italiano che avrebbe introdotto una tassa d’esame aggiuntiva per i corsisti di percorsi di specializzazione sul sostegno didattico. Questo costo, pari a 150€, si somma alle già elevate quote di iscrizione, portando il totale ben oltre i limiti previsti dalla normativa.
Secondo la legge, i tetti massimi per tali percorsi variano tra 900€ e 1.500€, a seconda del numero di CFU. Tuttavia, l’Ateneo in questione avrebbe già superato tali soglie con le sole quote di iscrizione, rendendo l’aggiunta di ulteriori costi non solo discutibile ma potenzialmente illegittima.
A complicare la situazione è la comunicazione tardiva: gli studenti hanno ricevuto la notifica del pagamento dopo la scadenza indicata, sollevando dubbi sull’efficienza amministrativa. Inoltre, la giustificazione fornita, secondo cui i fondi sarebbero destinati allo Stato, appare vaga e priva di trasparenza.
Gli specializzandi chiedono chiarezza e il rispetto delle normative. Un richiamo alla trasparenza e alla correttezza sembra quanto mai necessario per ristabilire fiducia e garantire diritti equi per tutti.
Leggi anche:
L’immaginazione e il futuro, di Biagio Lauritano
Arriva il certificato di malattia da remoto: una svolta per tutta la pubblica amministrazione
Segui i canali social di InformazioneScuola
InformazioneScuola, grazie alla sua serie e puntuale informazione è stata selezionata dal servizio di Google News , per restare sempre aggiornati sulle nostre ultime notizie seguici tramite GNEWS andando su questa pagina e cliccando il tasto segui.
Iscriviti al gruppo Telegram: Contatta @informazionescuola


