Inutile sperare di ricevere una tredicesima mensilità pari allo stipendio perché vi gravano tasse e contributi che ne abbassano l’importo.
Vediamo insieme come viene tassata e quanto spetta di netto
L’importo della tredicesima dipende dallo stipendio lordo annuo (RAL), dai mesi lavorati e dal tipo di contratto di categoria in essere, ma su questo gravano sia i contributi previdenziali che la tassazione ai fini Irpef.
Dunque, per capire come viene tassata la tredicesima in busta paga, dobbiamo individuare l’aliquota Irpef riferita al proprio scaglione di reddito e per farlo bisogna verificare il totale dello stipendio lordo annuo (RAL) stabilito nel proprio contratto di lavoro, nella busta paga o nel cedolino. Se nella busta paga, o nel cedolino per le pensioni, è riportato solo l’importo lordo mensile, basterà moltiplicare per 12 questo valore.
Ad esempio, se lo stipendio lordo ricevuto ogni mese è di 1.600 euro, il RAL corrispondente è pari a 20.800 euro e le tasse sono calcolate applicando un’aliquota del 25%.
Oltre all’Irpef, bisogna poi detrarre anche i contributi previdenziali, pari al 9,19% per la parte a carico dei lavoratori e il restante 23,81% viene versato dal datore di lavoro. Comunque, per la tredicesima 2022, il calcolo è leggermente diverso dato che si applica uno sgravio contributivo del 2%, se l’importo è inferiore a 2.692 euro.
La tredicesima mensilità si determina in base ai mesi di lavoro effettivamente svolti, includendo anche i periodi di prova, le ferie, festività, congedi e cassa integrazione.
Dal mese di gennaio di ogni anno, il lavoratore matura una quota della tredicesima, pari a 1/12 dello stipendio mensile. La legge prevede, in alcuni casi, e dietro richiesta del dipendente, che la quota mensile della tredicesima sia inserita all’interno della busta paga di competenza senza dover attendere fine anno.
Nel caso di nuovi assunti, di lavoratori a tempo determinato o part-time, per calcolare la tredicesima si moltiplica lo stipendio lordo per il numero di mesi in cui ha lavorato, o in proporzione all’orario, e si divide il risultato per dodici.
Per la tredicesima 2022 dei pensionati si seguono le stesse regole
Facciamo alcuni esempi per spiegare quanto spetta di tredicesima netta:
Su uno stipendio lordo mensile di 1.600 euro e su 12 mesi ricevuti, la tredicesima netta sarà di 1.600 in quanto si moltiplica lo stipendio lordo per il numero di mesi in cui si è lavorato e si divide il risultato per 12.
Su uno stipendio lordo mensile e su 11 mesi ricevuti sarà di 1.466 euro, ovvero 1.600 euro per 11 = 17.600: 12 = 1.466 euro.
Ma a questi importi bisogna sottrarre l’aliquota Irpef che corrisponde al proprio scaglione di reddito e la percentuale di contributi previdenziali. L’importo della tredicesima fa infatti parte dell’imponibile previdenziale, quindi è previsto il pagamento dei contributi, sia da parte del lavoratore che del datore di lavoro.
Andranno detratti anche i contributi sociali, che per gli apprendisti sono pari al 5,54% dello stipendio; le anticipazioni delle quote versate per l’Inail.
Pensiamo con moderazione ai regali natalizi perché con la tredicesima extra netta forse si riuscirà a pagare solo le bollette di luce e gas.
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