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SCUOLA – Altro ricorso perso, altra grande delusione per i precari

Risarcimento ai precari, la Corte di Cassazione dice NO

 

Il sistema dei ricorsi come possibile arma a disposizione dei precari sembra spuntarsi, sono molti ormai quelli persi e come ripetiamo a rimetterci sono sempre loro: i precari.

 

L’ultima doccia fredda arriva dalla Corte di Cassazione  – scrive Vincenzo Brancatisano de la Gazzetta di Modena – che a differenza delle sentenze della Corte di Giustizia Europea del 2004 e della Corte Costituzionale del 20 luglio scorso, la Suprema Corte stabilisce che ai precari non spetta nessun risarcimento per gli anni di precariato, ma la semplice ricostruzione di carriera.

 

E’ il crollo del sistema?

 

Questo non possiamo dirlo, certo è che questa sentenza sembra evidenziare un netto cambiamento di rotta della giurisprudenza, del resto i rappresentanti del governo hanno sempre accusato questo sistema , la stessa Giannini, in seguito agli annunci dei ricorsi relativi all’ultimo concorso, ebbe a dire che le “Carte bollate non sono una scelta vincente“.
Ritornando all’articolo di Brancatisano, giornalista modenese sempre attento alle vicente scolastiche, dalla pronuncia della Cassazione individua una sola modalità per chiedere l’eventuale risarcimento, ovvero devono riuscire a dimostrare “di avere subìto un danno effettivo dal precariato, con tanto di prova da esibire, in merito al se e al quanto”. Lo stesso giornalista però la bolla come evenienza assai remota.

 

Dunque dopo il licenziamento dei precari immessi in ruolo con Riserva T, arriva un’altra (inaspettata) batosta questa volta a chi ha chiesto i risarcimenti attraverso il ricorso, non solo non lo hanno avuto, ma hanno speso dei soldi per ricorrere.

A questi precari va la nostra solidarietà.

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