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Bocciati con 26/30 al tfa sostegno e “sanati” con 0/30 al concorso straordinario

Comunicato stampa del Coordinamento Nazionale Scienze della Formazione Primaria Nuovo Ordinamento: Bocciati con 26/30 al tfa sostegno e “sanati” con 0/30 al concorso straordinario.

Quando la competenza tanto decantata dai politici e dagli addetti ai lavori riguarda solo una categoria di abilitati, i laureati in Scienze della Formazione Primaria, cresce il malcontento a livello esponenziale.

Infatti, note sono le polemiche delle preselezioni tfa sostegno didattico tra i laureati abilitati alle scuole dell’infanzia e primaria: chi solleva l’ingiustizia di essere fuori dai giochi con 26/30 in un ateneo, chi può continuare la corsa a ostacoli con 14/30 in un altro; chi pensa che in un’università la batteria di domande sia stata più difficile rispetto a un’altra, chi accusa le irregolarità durante lo svolgimento della prova.

La delusione è comprensibile: una selezione durissima, fatta di test preliminare, prova scritta, prova orale, calendario delle lezioni obbligatorie a ritmo serrato, altri esami, tirocinio, tesi. Altri soldi, parecchi soldi, per… restare precari. Negare la possibilità a docenti altamente formati di specializzarsi sul sostegno per uno 0,50 di punteggio, per non aver saputo il comma X dell’articolo Y della legge Z, ossia quello che si dovrebbe insegnare in un corso di specializzazione sostegno, non che si deve già sapere prima di frequentantarlo.
Partendo dal presupposto che, per evitare un simile disappunto, sarebbe bastato fissare un punteggio minimo in tutte le università e somministrare lo stesso identico test a tutti i partecipanti, da nord a sud e isole, ma le batterie di domande sono state costruite dalle stesse società esterne in tutto il territorio nazionale e chi non ha superato la preselezione, salvo le dovute eccezioni, non ha fallito in preparazione, ma in strategia. Infatti, se un ateneo ha stabilito un contingente di 100 posti e i partecipanti sono stati 1000 e un altro, sempre 100 posti, ma con 300 partecipanti, è ovvio che, nel primo caso, si sia notevolmente alzato il livello minimo del punteggio per l’ammissione. Quindi, non si è stati più competenti, ma più fortunati per aver scelto una città con meno iscritti!

Viene spontaneo chiedersi: come mai il MIUR ha stabilito un numero di docenti specializzati su sostegno molto basso rispetto al fabbisogno e, nel contempo, con uno straordinario non selettivo, sta facendo confluire in una graduatoria di merito regionale una fiumana di persone anche a 0 punti? Come mai tale graduatoria viene definita “di merito”, senza alcun merito?

Sì, proprio così: gente con 0/30 punti andrà in ruolo, mentre altra con 26/30 al tfa sostegno, altamente selettivo, senza una graduatoria di merito, ma una semplice specializzazione, è stata non ammessa alle prove successive.

Gente “sanata” e gente da far ammalare, di studio e stenti.

È vero, il tfa sostegno era aperto a entrambe le categorie di abilitati, ma è deducibile che si sia sottoposto a selezione il laureato precario, non chi sa che, in un modo o nell’altro, tra un anno o due, senza il minimo sforzo, avrà la stabilizzazione nella pubblica amministrazione.

Il MIUR può dare una spiegazione ai laureati in Scienze della Formazione Primaria, continuamente selezionati, che restano precari? Può dire loro come mai vi è l’altra categoria di abilitati, col diploma, a cui basta avere 2 anni di servizio e fare scena muta al concorso straordinario per avere la stabilizzazione nello stesso ordine di scuola, per lo stesso posto di lavoro?

Chissà se un giorno, tra i legiferanti e i propagandisti elettorali, ci sarà qualcuno capace di guardare negli occhi i laureati e chiedere loro scusa per un futuro rubato, deciso per loro, senza permesso, senza avere lo studio e le competenze per farlo.

Perché, da una parte, ci sono i fatti, dall’altra, gli inconfutabili misfatti.

E poi, ci sono i laureati abilitati disfatti.

Coordinamento Nazionale di Scienze della Formazione Primaria Nuovo Ordinamento

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