La questione della Carta del Docente continua a suscitare polemiche e malcontento tra gli insegnanti. Quest’anno, il problema principale riguarda il mancato accredito del residuo relativo all’anno scolastico 2025/26 per molti precari con contratto di supplenza al 31 agosto 2025. Nonostante il regolamento preveda la possibilità di utilizzo fino al 31 agosto 2026, numerosi insegnanti si sono ritrovati con la piattaforma bloccata e il messaggio “Utente non autorizzato”.
Carta del Docente ai Precari, senza ricorso restano tagliati fuori
Una piattaforma che esclude i precari?
La situazione appare particolarmente complessa per i docenti a tempo determinato con contratto al 31 agosto 2025. Questi ultimi avevano ricevuto la possibilità di accedere al bonus a giugno 2025, ma di fatto hanno avuto solo due mesi per utilizzarlo prima della chiusura della piattaforma. Con la riapertura avvenuta il 19 novembre, molti si aspettavano di poter nuovamente accedere al residuo, ma così non è stato.
Secondo alcune segnalazioni, tra le possibili cause ci sarebbero problemi tecnici legati alla piattaforma stessa o una mancata corrispondenza dei dati contrattuali aggiornati. Altri ipotizzano che il disservizio possa riguardare coloro che attualmente non hanno un contratto di supplenza attivo o che siano andati in pensione. Tuttavia, senza una comunicazione ufficiale da parte del Ministero, ogni ipotesi resta nel campo delle supposizioni.
Docenti di ruolo e supplenti: un problema condiviso
La problematica non sembra limitarsi ai soli supplenti. Anche alcuni docenti di ruolo hanno segnalato difficoltà nell’accedere al residuo della Carta del Docente relativo all’anno scolastico 2024/25. Nonostante la riapertura della piattaforma, i fondi avanzati non sono stati riaccreditati come previsto.
I sindacati hanno già inoltrato richieste di chiarimento al Ministero dell’Istruzione, ma finora non sono state fornite risposte ufficiali. Intanto, cresce il malcontento tra gli insegnanti che si sentono abbandonati da un sistema che dovrebbe supportarli nel loro aggiornamento professionale.
Un appello al Ministero
In questo clima di incertezza e insoddisfazione, si attende con urgenza un comunicato ufficiale da parte del Ministero dell’Istruzione che possa fare chiarezza sulla questione. È fondamentale garantire trasparenza e risposte concrete ai docenti coinvolti, affinché possano usufruire dei fondi loro spettanti per migliorare la qualità dell’insegnamento e accedere a risorse formative adeguate.
La speranza è che le istituzioni competenti possano intervenire tempestivamente per risolvere una situazione che rischia di minare ulteriormente la fiducia degli insegnanti nel sistema scolastico.
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