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Comunicato – PAS: in risposta all’ADI scuola e a coloro che parlano di merito dinanzi alla sistematica violazione di diritti!

Premessa: L’associazione Sindacale La Voce dei Giusti esprime la propria indignazione circa la raccolta di firme e l’Appello dei Docenti Universitari per Fermare il TFA Speciale promosso dal sindacato ADI, nonché verso i numerosi articoli apparsi sui vari blog e giornali tesi a screditare i docenti precari di III fascia che accederanno ai PAS in nome di una fantomatica meritocrazia.
Tali iniziative/articoli esprimono, più propriamente, il vizietto italico di tanti ” azzeccagarbugli” di parlare senza ancorare il discorso agli aspetti giuridici, connessi all’argomento su cui si vuol discutere.
Si rileva inoltre in tali documenti/iniziative, non solo la mancanza di qualsiasi riferimento normativo, ma anche una loro contradditorietà e illogicità interna e, secondariamente, una profonda disinformazione dei promotori di tali iniziative, sempre che non si voglia credere che tali documenti siano stati redatti in malafede.
La formazione per i lavoratori è un diritto e non può essere definita una sanatoria: Con ciò premesso, ci preme anzitutto precisare che il diritto alla formazione per i lavoratori è un diritto sacrosanto, tutelato dalla normativa comunitaria, dalla normativa nazionale, previsto ed incluso nelle clausole contrattuali e tutelato inoltre da numerosi trattati internazionali di cui l’Italia è firmataria.
Stando sempre alla normativa, e non a giudizi soggettivi privi di valore, i lavoratori hanno diritto ad accedere gratuitamente ai percorsi di formazione che devono essere organizzati in modo da non interferire con la normale attività lavorativa dei docenti e comunque garantendo la frequentabilità degli stessi.
I docenti precari di III fascia sono già abilitati e non necessitano pertanto di alcuna formazione iniziale: In realtà, quando si parla di PAS e di docenti precari di III fascia d’Istituto, come per altro spiegato alla pagina abilitazione.vocedeigiusti.it, va detto che sarebbe del tutto illegittimo parlare di formazione iniziale e di percorsi abilitanti in quanto tale personale deve già di per sé ritenersi abilitato, sia per via del servizio svolto che per la definizione che i decreti e la normativa vigente da delle qualifiche e dei titoli di tale personale.
I PAS sono un imbroglio e non una sanatoria: I PAS sono infatti un colossale imbroglio perché sostanzialmente costituiscono per tale personale una violazione di diritti e di dignità. Per tale motivo, comunque diverso da quello dei promotori delle citate iniziative, l’associazione sindacale La Voce dei Giusti si dice del tutto contraria all’avvio di tali percorsi, chiedendo invece che sia dato pieno riconoscimento al valore dei titoli di cui tale personale è in possesso e dei servizi svolti, e quindi riconoscendo l’abilitazione che già hanno. Va comunque precisato che in nessun caso l’avvio di un percorso di formazione riservato a docenti con anni di servizio può considerarsi sanatoria, e tale termine risulta pertanto del tutto inadeguato in un simile contesto.
Molti dei docenti che insegnano nei PAS e nelle SSIS sono a loro volta docenti di III fascia: Un aspetto non di secondaria importanza riguarda inoltre le qualifiche e il curriculum dei docenti che hanno allestito le SSIS, i TFA e che probabilmente cureranno i PAS. A dispetto di quanto si creda, risulta infatti che molti di essi siano essi stessi docenti precari di III fascia, ovvero risultino a loro volta ‘sprovvisti dell’abilitazione’, nel senso inteso dal MIUR, e in molti casi risultano addirittura privi di qualsiasi esperienza di insegnamento presso l’ordine di scuola per il quale tali abilitazioni verrebbero rilasciate.
Nel far sapere che l’associazione La Voce dei Giusti, ha addirittura avviato su tale tema un’apposita azione di denuncia alle Commissioni Europee per violazione del dettato comunitario, non va poi sottovalutato il fatto che in realtà i docenti universitari che operano all’interno dei PAS, hanno il più delle volte un curriculum in tutto e per tutto identico a quello dei loro stessi studenti.
Molte persone non considerano inoltre che un docente universitario si confronta sempre con una platea di adulti che scelgono di ascoltare una lezione, molto verosimilmente non ha mai avuto contatti con bambini, ragazzini ed adolescenti, ovvero con piccole persone che ancora non hanno ben chiaro il valore dello studio! Il modo di lavorare è così diverso che “conoscenze” rigorosamente teoriche sono infinitesime rispetto a quelle che un lavoratore della scuola DEVE aver maturato sul campo, combattendo ogni giorno con problemi e soluzioni reali ed oggettive! I principi europei dichiarano che il lavoro integra e completa la formazione mentre in Italia si pretende di formare insegnanti che hanno lavorato per mezzo di universitari abili alla teoria…siamo all’assurdo!
Ancora più scandalosa e becera e qualunquista appare la posizione degli insegnanti dell’ADI. Molti di loro in questi anni hanno lavorato al fianco dei docenti di terza fascia, magari hanno potuto usufruire di ferie permessi e malattie proprio grazie all’esistenza dei terza fascia e adesso li insultano dandogli degli incompetenti? Perché non lo hanno fatto in sede di scrutinio o di esame, rifiutandosi di approvare verbali firmati da “ non abilitati” o meglio da persone che loro ritengono non abili a compiere il lavoro per cui sono chiamati da decenni? Se l’ipocrisia non avesse regnato, il ministero probabilmente avrebbe immediatamente riconosciuto che “abile” è colui che sa fare, cioè colui che ha i titoli, viene scelto da una graduatoria di merito e deve ingegnarsi a raggiungere lo stesso livello dei suoi colleghi perché il lavoro non ammette errori, ovvero il docente di terza fascia di istituto!
I sottoscrittori di tale documento dimostrano l’inutilità di tali percorsi: Considerato in ogni caso che i PAS implicano la frequenza obbligatoria di un percorso di formazione con esame finale di ri-abilitazione, ciò che viene da domandarsi, dinanzi alle critiche a tali percorsi, è se i sottoscrittori di tali documenti siano persone che possano ritenersi realmente meritevoli o per lo meno competenti. Esse affermano infatti che i ‘Passini’, ovvero coloro che frequenteranno i PAS, sono meno meritevoli dei Tieffini per il semplice motivo di non aver oltrepassato un TEST, che comunque per molte classi di concorso non c’è stato, e dinanzi al quale, comunque, l’intero mondo accademico ha gridato allo scandalo in virtù dei numerosissimi errori contenuti in tali prove e alla loro grossolanità. E per tale motivo si arriva ad affermare, cito testuali parole, “la mera anzianità di servizio, unico requisito per accedere al percorso riservato, non costituisce, di per sé, una garanzia di competenza e preparazione”, negando al contempo qualsiasi valore formativo dei PAS.
Appare chiaro, essendo i docenti ed insegnanti firmatari di tale petizione tutti docenti universitari, la stragrande maggioranza dei quali docenti di didattica che hanno operato nelle SSIS, nei TFA e che probabilmente insegneranno all’interno dei PAS, come tale dichiarazione non può che essere letta come una dichiarazione di totale incompetenza di tale personale.
Se, infatti, per valutare la qualità e garantire il merito ci si deve affidare a test completamente sbagliati in quanto i docenti che dovrebbero gestire tali corsi avvertono di non essere comunque in grado di formare le persone già formate, all’interno degli stessi enti ed università dove lavorano per altro, e di valutarle… e allora che senso hanno i PAS e i TFA quando sono gli stessi docenti che vi operano a dichiarare la loro incapacità a formare e valutare?
Ciò equivale ad esprimere un’ufficiale dichiarazione di incompetenza di questi soggetti!
Considerato inoltre che queste persone sconsideratamente e deliberatamente chiedono la violazione dei diritti dei docenti precari di III fascia d’Istituto che per anni hanno operato senza demerito nelle scuole e gratuitamente infangano l’immagine di tale personale.
Considerato che il compito e lo scopo primario di ogni docente è quello di educare e formare le persone, e che il rispetto dei diritti e la loro tutela è alla base del nostro vivere civile, e dovrebbe essere compito primario di ogni docente anzitutto formare ed educare i propri studenti al rispetto di tali ideali e principi.
Considerato che i sig.ri firmatari di tale petizione chiedono apertamente la violazione di diritti fondamentali, screditando gratuitamente la credibilità di personale che per anni ha operato alle dipendenze pubbliche senza demerito svolgendo un’importante compito e funzione e consentendo alla Scuola di funzionare.
Considerato che a parere dello scrivente tale comportamento appare in contrasto con il codice di condotta dei dipendenti delle pubbliche amministrazioni, e comunque dimostra se non altro l’incapacità di queste persone a svolgere la mansione per la quale sono stati assunti e pagati;
Si chiede

la rimozione o comunque lo spostamento ad altro incarico dei soggetti firmatari di tali documenti;
l’immediata sospensione delle procedure di avvio dei PAS e dei TFA;
il riconoscimento dei titoli, delle qualifiche e dei servizi del personale Docente di terza fascia d’Istituto.

Associazione La Voce dei Giusti

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