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Concorso dirigenti scolastici, la protesta di ANCODIS

COMUNICATO STAMPA del 19 gennaio 2019 – ANCoDiS: emendamento al D.L. 989 in merito alle procedure di semplificazione nella P.A.. Ennesima discriminazione dei Collaboratori dei DS. 

E’ in corso nella 1a Commissione Affari Costituzionali del Senato il confronto parlamentare sul DECRETO-LEGGE 14 dicembre 2018, n. 135 “Disposizioni urgenti in materia di sostegno e semplificazione per le imprese e per la pubblica amministrazione”.

Da fonti di stampa leggiamo che – tra i temi della semplificazione – è stato proposto un emendamento unico che prevede una nuova modalità di selezione dei futuri Dirigenti Scolastici che di fatto supererà la procedura del corso-concorso previsto dalla Legge 107/2015 abbreviandone le fasi ed, in particolare, il percorso di formazione conclusivo.

Riteniamo ragionevole per i tempi ma non sufficiente tale iniziativa in quanto continua a non tenere conto delle professionalità presenti nella scuola italiana a partire dai Collaboratori del DS nominati ai sensi dell’art. 25, comma 5, del D.lgs. n. 165/2001.

La selezione per il ruolo di Dirigente Scolastico – oggi molto complesso proprio per le peculiarità di una autonoma Istituzione scolastica (funzioni organizzative, gestionali, di indirizzo, di promozione) – non può non tenere conto di quei docenti che in anni di servizio prestato alla collaborazione di DS titolari e reggenti hanno acquisito indubbie competenze in ordine ai temi della governance di una scuola. 

Si tratta di donne e uomini (insegnanti in primis) che investono tempo ed energie in servizio dedicato anche alla gestione ed all’organizzazione della propria scuola, nella formazione specifica, consapevoli di un ruolo che, seppur non riconosciuto dallo Stato, è oggi più che mai necessario in ogni Istituzione scolastica. 

Nell’espletamento del concorso che è in fase di svolgimento non si è voluto riconoscere tutto questo! 

Ci era sembrato allora uno “schiaffo morale” per quei docenti professionisti (con esperienza professionale di insegnamento con un certo numero di anni di servizio nella funzione docente) che non chiedono facili scorciatoie ma giusti riconoscimenti in considerazione del fatto che hanno acquisito competenze e professionalità che – indiscutibilmente – sono sotto gli occhi di tutti. 

In merito alla specifica formazione possiamo affermare senza dubbio alcuno che, grazie alla attività di collaborazione, essa è per noi “esperienza formativa” sul campo (esperienza professionale gestionale, nel diritto scolastico ed amministrativo, nel coordinamento, nella sicurezza, nella programmazione), acquisita   attraverso il confronto quotidiano con i DS, con i DSGA, con i colleghi, con gli alunni, con le famiglie.  

Per queste ragioni Ancodis chiede al Legislatore di prendere atto di questa iniqua condizione e di riconoscerne formalmente la loro professionalità anche nelle fasi concorsuali che invece li hanno visti nel passato completamente discriminati.

Occorre procedere ad un riconoscimento di tale servizio nella carriera docente ed anche nel concorso per la selezione dei futuri DS (in diversi paesi europei per concorrere si deve certificare un’esperienza almeno triennale nella governance della scuola). 

E’ un “risarcimento morale” per chi – in tanti anni scolastici – ha servito la Scuola Italiana senza nulla ricevere in cambio! 

Chiediamo, dunque, l’integrazione dell’Art. 10 Decreto Legge 14 dicembre 2018, n. 135 prevedendo per i Collaboratori in possesso dei titoli richiesti per l’accesso alla carriera dirigenziale nella P.A. il riconoscimento del servizio reso (almeno 36 mesi di incarico in analogia a quanto già previsto dagli organi europei), la riserva di posti (una percentuale dei posti vacanti e disponibili), la formazione riconosciuta e certificata, un adeguato punteggio aggiuntivo nella graduatoria di merito sulla base degli anni di servizio espletato nell’incarico di Collaboratori dei DS.  

Non vogliamo ancora essere “vittime” di una ennesima ingiustizia perpetrata ai nostri danni NON riconoscendone il RUOLO svolto nei tanti anni scolastici, il LAVORO quotidianamente espletato, le COMPETENZE faticosamente acquisite sul campo, il TEMPO dedicato alla governance. 

Chiediamo ai rappresentanti delle Istituzioni ed alle OO.SS. di dare attenzione a questi professionisti che sono importanti figure del moderno sistema scolastico italiano.

E’ il caso di ricordare che nella maggior parte dei paesi europei, la governance della scuola è condivisa da un gruppo/staff riconosciuto formalmente negli ordinamenti scolastici. 

Se così avvenisse in Italia, potremmo dire di essere a pieno titolo in Europa…

Prof. Rosolino Cicero, Presidente ANCODIS Palermo

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