COMUNICATO STAMPA – Il secondo Concorso STEM, dopo il fallimento di quello avviato a luglio e in molte regioni non ancora terminato, è l’ennesimo pasticcio politico che ghettizza chi ha la “colpa” di non aver avuto la possibilità di abilitarsi. È dal 2014 che non esiste in Italia un percorso formativo abilitante: si penalizzano con concorsi aperti a tutti proprio i lavoratori precari che in questi anni hanno consentito il corretto funzionamento della scuola pubblica.
Per miopia politica o semplice incompetenza di chi è in posizione decisionale, i precari non dispongono ancora di un percorso di formazione che ne valorizzi l’esperienza e porti a stabilizzazione chi lavora da anni con profitto.
Oggi quando si dice che non ci sono docenti STEM si afferma il falso! O non si conosce la realtà. L’algoritmo predisposto per l’assunzione a tempo determinato da GPS ha tagliato le gambe ai precari, che non avendo la possibilità di conoscere in tempo utile la disponibilità di posti su materia nelle varie scuole, si sono ritrovati a valutare, per la prima volta e giocoforza, il Sostegno. Le cattedre STEM non sono state rese note in fase di scelta per le supplenze proprio per riservarle ai vincitori del concorso di luglio e così, chi aveva un buon punteggio, per non rischiare la disoccupazione, in assenza di trasparenza ha accettato un contratto sul sostegno. Abbandonando, dopo anni l’insegnamento su materia STEM.
Per non completare il harakiri del ministero, chiediamo il blocco del secondo concorso STEM e l’avvio di una vera fase transitoria per i docenti precari esperti ma inspiegabilmente trattati da paria contro l’interesse del Paese.
Coordinamento Precari STEM – AnDDL
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