Ogni giorno il virus entra nella nostra cerchia di familiari, di amici di conoscenti.
Solo ieri ho saputo della morte di mia vecchia amica di famiglia e vicina di casa. È gente che muore da sola senza nessun conforto, senza poter stringere per l’ultima volta, prima di andarsene , la mano di un parente o di un amico.
Ma in quale paese viviamo? Con tanti morti con tanti lutti e sofferenze assistiamo allo spettacolo di guitti della politica che si accapigliano su chi e come deve gestire i 209 miliardi dell’Europa, una maggioranza divisa, un rimpasto oggi, una crisi di governo domani, uno che minaccia al Senato, l’avvocato degli italiani che media, chi vuole staccare la spina e chi vuole la luce accesa per poter restare seduta alla sua poltrona.
Una classe politica litigiosa e non all’altezza della situazione, meschina, arrogante e insensibile che certo non farà i conti con la cronaca prezzolata dei giornali e delle TV ma con la storia che decreterà la sua pochezza, il suo cinismo, la sua cialtronaggine. Una classe politica che sta regalando l’Italia al populismo e ai sovranisti, inadeguata come si mostrò essere inadeguata la classe politica liberale e giolittiana nel primo dopoguerra.
Libero Tassella
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