HomeComunicato StampaCYBERBULLISMO: DA SIRO CONSULTING E FONDAZIONE HforHUMAN APPELLO SULL’IMPORTANZA DELLA WEB REPUTATION

CYBERBULLISMO: DA SIRO CONSULTING E FONDAZIONE HforHUMAN APPELLO SULL’IMPORTANZA DELLA WEB REPUTATION

Tra diritti e doveri, le istituzioni e il mondo della scuola fanno fronte comune per affrontare il problema del cyberbullismo. E’ questo il messaggio lanciato dal convegno “Cyberbullismo e Web Reputation: Regole di comportamento sociale e strumenti di prevenzione. Profili giuridici, educativi e sociali”, organizzato dalla Fondazione HforHUMAN e dalla società Siro Consulting, lo scorso lunedì a Roncade (TV).

Un panorama complesso in cui districarsi con un format innovativo, multidisciplinare e trasversale per un uso positivo della tecnologia e la prevenzione di incidenti reputazionali online che si è tenuto nella bellissima realtà di H-FARM, la più importante piattaforma di innovazione in Italia. “Il contesto digitale attuale ha modificato il concetto di web reputation rendendola una tematica da tenere in considerazione anche se non si è presente sui social media” è un altro dei messaggi sottolineati dagli esperti.

Per Francesco Gambato Spisani, Consigliere di Stato, Sesta Sezione Giurisdizionale, “dal 2017 c’è una legge in materia, non è perfetta, ma è un punto di partenza; per progredire, occorrerebbe mediare, anche con norme apposite, fra il ruolo del docente come pubblico ufficiale, che gli impone di denunciare senz’altro determinati fatti all’Autorità giudiziaria, e il ruolo del docente come educatore, cui dovrebbero corrispondere maggiori margini per una mediazione e una conciliazione”.

Per Caterina Flick (Penalista specializzata in diritto dell’informatica e privacy, Coordinatrice della commissione Web e Media istituita dalla FIFCJ – Fédération Internationale des Femmes des Carrières Juridiques. Consulente giuridico dell’AgID e docente presso UTIU, Università Internazionale Telematica Uninettuno), “dal confronto con gli studenti e con i genitori emerge come sia importante conoscere i media e le tecnologie digitali, e le conseguenze, anche legali, di un uso sbagliato. Da qui l’importanza di una visione sistemica”.

Il Cyberbullismo, ha sottolineato nel suo intervento Raffaele Focaroli, Pedagogista e Giudice Onorario Tribunale dei Minorenni di Roma, “è l’immagine riflessa di una società i cui attori sono, involontariamente, coinvolti e, spesso, schiavizzati dal progresso informatico. In tal senso, al fine di porre rimedio alle inevitabili conseguenze di queste “nuove abitudini”, è fondamentale pensare ad un intervento educativo che coinvolga giovani ed adulti nell’ottica di una maggiore responsabilizzazione all’utilizzo della tecnologia”.

“Che si tratti di persone o di organizzazioni”, ha ribadito Isabella Corradini, Psicologa sociale, Presidente di Themis, centro ricerche socio-psicologiche e criminologico-forensi e Direttore scientifico di Reputation Today, “il contesto digitale ha profondamente cambiato le modalità con cui la reputazione si costruisce. Così, colpire la reputazione di una persona in rete diventa una strategia utilizzata nel cyberbullismo”.

Per Simona Petrozzi, Web Reputation Specialist e titolare di SIRO – Consulting Social Intelligence & Reputation Online, l’impegno messo nel campo della web reputation “intende dimostrare che solo la cura dell’importanza della propria reputazione online e del dato personale sul web rappresentano la base di una “media education” efficace”.

Soddisfazione per l’esito dell’incontro è stata espressa da Mauro Bordignon, preside di H-International School, la scuola internazionale di H-FARM: “per noi si è trattata di un’occasione importante per affrontare il tema della consapevolezza sull’utilizzo degli strumenti digitali, su cui molto facciamo quotidianamente in classe con i nostri studenti, e un momento di confronto e di riflessione su come il contesto sociale dei ragazzi sia in continuo cambiamento. La scuola è un luogo di relazioni, sia positive che negative, delle quali deve prendersene carico. E’ quindi nostro compito lavorare con i bambini e ragazzi per portarli a confrontarsi, favorendo la crescita sia di chi a i comportamenti negativi, sia di chi si trova a subirli”.

Lo comunica in una nota l’Ufficio Stampa di Siro Consulting.

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