Diplomati magistrale in GaE, lo propone con una legge Sinistra Italiana
La questione dei diplomati magistrale è aperta, anzi apertissima. Si attende ancora l’esito definitivo dei loro ricorsi per sciogliere la tanto temuta riserva T. In caso di scioglimento con esito negativo rischiono il licenziamento anche i neo-immessi in ruolo. In loro soccorso arriva la Sinistra Italiana che ha proposto una legge per sanare definitivamente la questione, e a nostro parere è l’unica strada percorribile. Da anni la Redazione di InformazioneScuola chiede una soluzione politica convinta che la via dei ricorsi ormai sembra sempre più difficile da praticare. Dello stesso avviso è anche Anna Fasulo del gruppo “Tutti i docenti in GaE per il Ruolo che scrive: “Dobbiamo sostenere questa proposta di legge e per farlo occorre che tutti noi scriviamo e-mail sia ai senatori che l’ hanno proposta sia ai senatori della commissione cultura, dobbiamo dimostrare che noi ci siamo”!!! La Fasulo non solo vuole sostenere la proposta di legge ma chiede agli iscritti di inviare una e-mail agli altri componenti della Commissione cultura.
Tutti i precari abilitati in GaE, la proposta di legge di Sinistra Italiana
Il fulcro della legge è l’art. attraverso il quale comunica Sinistra Italiana “ si cerca di mettere fine ai continui e contenziosi che stanno minando la continuità didattica, inserendo definitivamente nelle GAE i docenti muniti di diploma magistrale conseguito entro l’anno scolastico 2001/2002 e i soggetti di cui all’articolo 15, comma 17, del regolamento di cui al decreto del Ministro dell’istruzione, dell’università e della ricerca n. 249 del 2010, per il quale coloro che hanno superato l’esame di ammissione alle scuole di specializzazione per l’insegnamento secondario, che si sono iscritti e hanno in seguito sospeso la frequenza delle stesse conseguono l’abilitazione per le classi di concorso per le quali era stata effettuata l’iscrizione attraverso il compimento del TFA senza dover sostenere l’esame di ammissione e con il riconoscimento degli eventuali crediti acquisiti; solamente così verrebbe attribuito il giusto riconoscimento delle professionalità e competenze maturate in anni di servizio precario, nonché dei titoli acquisiti con la frequentazione di corsi professionalizzanti e a pagamento”. Adesso occorre capire se la volontà politica della maggioranza sarà di sostenere la proposta o di bocciarla.