Negli ultimi giorni si è sollevata una protesta in risposta all’ordinanza ministeriale del 16 maggio 2024 relativa all’aggiornamento delle Graduatorie Provinciali per le Supplenze (GPS). In particolare, i docenti attualmente impegnati nei corsi di abilitazione temono di vedere il proprio sforzo non riconosciuto. Tuttavia, una analisi attenta della situazione dimostra come le loro ragioni restino valide.
I corsi di abilitazione, avviati da marzo a seguito del bando ministeriale, impegnano gli aspiranti docenti in ore serali e pomeridiane di approfondimento didattico. L’investimento in termini economici e di tempo è notevole, ma è stato una scelta consapevole per accedere alla professione. Comprendiamo le difficoltà di chi non ha potuto o voluto intraprendere questo percorso, ma è ingiusto mettere in dubbio il valore della formazione in corso.
Contrariamente ad alcune voci, l’abilitazione su materia ha sempre garantito un punteggio aggiuntivo sulle GPS, come confermano le precedenti ordinanze. Ciò in virtù delle competenze trasversali acquisite, su progettazione didattica inclusiva e valutazione. Inoltre, la riforma prevede il coinvolgimento di tutti i docenti di sostegno specializzati.
Pertanto, ribadiamo che i corsi offrono un serio aggiornamento professionale, che merita di essere riconosciuto. Auspichiamo un dialogo costruttivo tra tutte le parti in causa, nell’interesse comune di una scuola di qualità. L’unità della classe docente è essenziale anche in vista dei prossimi cambiamenti normativi.
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