«Sono senza parole. Con questi criteri si crea un sistema iniquo che finisce per penalizzare il merito ». Rimane basita Ivana Uras, preside del liceo scientifico Newton di Roma, di fronte alle tabelle che definiscono scuola per scuola il bonus maturità. Se il prospetto non verrà modificato, nella sua scuola raggiungere i 10 punti di bonus per il test di ingresso alle facoltà a numero chiuso sarà praticamente impossibile. Per averne 4, servirà almeno un 90, mentre per gli alunni di altre scuole superiori della città — ad esempio dello scientifico paritario Pirandello — basterà un 70.
Che cosa non va secondo lei in questo sistema?
«Premesso che è giusto dare più importanza al merito e al percorso scolastico dei ragazzi, non penso che questo sia il modo giusto per affrontare la questione: così si rischia di alimentare disparità che nulla hanno a che vedere con i risultati, appunto di merito, ottenuti dai singoli studenti».
Perché?
«Mi sembra assurdo calcolare una media scuola per scuola e non a livello nazionale, uguale per tutti. Così si penalizzano gli istituti che l’anno precedente hanno avuto i risultati migliori. L’esito brillante dei maturandi di un anno diventa un handicap per quelli dell’anno successivo, che dovranno sudare molto di più per ottenere un bonus che gli alunni di altri istituti potranno raggiungere con voti più bassi».
La Repubblica