HomeStampaI saggi vogliono abolire le classi e lezioni non piĆ¹ solo frontali

I saggi vogliono abolire le classi e lezioni non piĆ¹ solo frontali

di Alessandra Ricciardi

Ai saggi piace il modello nordico. Lezioni non solo frontali, gruppi organizzati in base ai livelli di apprendimento e non solo per classi di etĆ . Tempo pieno esteso a modello generale del primo ciclo, attivitĆ  pomeridiane di recupero individualizzate. E poi valutazione del sistema per il miglioramento delle performance.

La ricetta per innalzare il livello del sistema educativo ĆØ stilata nel documento presentato nei giorni scorsi dai saggi al capo dello stato, Giorgio Napolitano. Una lista ragionata di prioritĆ , ĆØ l’intento del comitato che si ĆØ occupato delle riforme istituzionali e sociali, da sottoporre al prossimo esecutivo per un’azione mirata e condivisa su progetti specifici e da realizzare nel breve periodo. Un documento in cui si parte da alcune emergenze, come il contrasto all’abbandono scolastico, per le quali tra l’altro ĆØ possibile agganciare risorse fresche, come quelle giĆ  messe in campo dall’Unione europea per il piano di Coesione del ministro Fabrizio Barca. Ā«Tutte le analisi condotte sul tema della crescita economica indicano nella disponibilitĆ  di un capitale umano di qualitĆ  uno degli ingredienti fondamentali per sfruttare a pieno le nuove tecnologie, per favorire l’innovazione e l’aumento di produttivitĆ Ā», si legge nella sezione della proposta dei saggi dedicata all’istruzione. Le principali rilevazioni internazionali denunciano per l’Italia Ā«il forte deficit in termini di qualitĆ  del capitale umano rispetto ai principali paesi europeiĀ». Si propone cosƬ di Ā«adottare a breve termine misure in grado di alleviare alcune situazioni particolarmente graviĀ» e al tempo stesso di influire Ā«sulla sostenibilitĆ  a lungo termine di un’area particolarmente rilevante per la pubblica amministrazioneĀ». Si parte dal contrasto all’abbandono scolastico: l’ultimo dato disponibile, riferito al 2011, dice che il 18,2% dei giovani non completa il percorsi di studi, lasciando il sistema senza un diploma e un titolo professionalizzante. In Europa il campione ĆØ quasi tre punti percentuali sotto.

I saggi propongono di incentivare il piano dell’azione di Coesione, in speciale modo nelle aree territoriali a rischio. Una delle misure individuate ĆØ il prolungamento negli anni del primo ciclo del tempo pieno, ovvero la scuola anche di pomeriggio. Ma come dovrebbero essere riempite le ore pomeridiane? Non piĆ¹ con lezioni frontali, ma con attivitĆ  anche pratiche, non piĆ¹ con suddivisioni dei ragazzi per classi ma per gruppi, proprio cosƬ come avviene nei paesi del Nord. Lavorare su piccoli gruppi consentirebbe tra l’altro di sperimentare metodologie didattiche innovative e percorsi individualizzati, che possono ricomprendere per esempio i corsi di recupero per le competenze di base in cui i ragazzi hanno maggiori difficoltĆ . La proposta puĆ² raccogliere consensi a destra come a sinistra, visti i programmi messi in campo in questi anni dagli schieramenti. Restano perĆ² due problemi,a cui non si fa cenno nel documento: la sostenibilitĆ  finanziaria dell’operazione, visto che eventuali fondi europei non potrebbero coprire tutte le spese di personale e di strutture; una nuova e diversa organizzazione del lavoro, e forse anche provenienza, dei docenti e degli assistenti.

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