HomeComunicato StampaIl Coordinamento Nazionale Docenti della Disciplina dei Diritti Umani ricorda Rita Atria

Il Coordinamento Nazionale Docenti della Disciplina dei Diritti Umani ricorda Rita Atria

Il Coordinamento Nazionale Docenti della Disciplina dei Diritti Umani, in occasione della ricorrenza in cui è stata uccisa Rita Atria, intende ricordare il coraggio e l’ideale di giustizia a cui la giovane si è ispirata, dopo l’incontro con il giudice Paolo Borsellino, promuovendo una “marcia digitale”, proprio in memoria della testimone di giustizia. In tale giorno, si invitano gli utenti dei social network a formare una sorta di catena digitale, postando immagini e frasi relative alla difesa della legalità e contro le organizzazioni criminali organizzate, e invitando i propri amici ad aderire: ciascuno diventa protagonista attivo della propria consapevolezza civica e non semplice spettatore passivo.
Essere cittadino significa anche diffondere ideali, spunti di riflessione e modelli di comportamento eticamente validi, avvalendosi anche dei linguaggi digitali. Si spera così di coinvolgere le giovani generazioni, ma anche gli adulti, in una costruzione di idee e scambi culturali più profonda e significativa rispetto a tanti post, in alcuni casi davvero superflui, quando non diseducativi.
Creare un’onda di commenti, considerazioni e immagini da condividere con il maggior numero di persone possibili, dando vita ad un’azione di impegno civile è il fine ultimo dell’iniziativa, per “marciare” idealmente tutti uniti verso un unico obiettivo: l’affermazione della legalità come principio fondante della libertà.
Oggi attraverso un semplice “clik” online molti attivisti dei Diritti Umani hanno creato movimenti d’opinione e lanciato campagne a favore della dignità della persona per un mondo più equo e tollerante. Il Coordinamento ritiene oggi importantissimo l’utilizzo dei social network come veicolo di comunicazione, partecipazione e mobilitazione, non come mera vetrina per apparire.
“La lotta alla mafia (primo problema da risolvere nella nostra terra, bellissima e disgraziata) non doveva essere soltanto una distaccata opera di repressione, ma un movimento culturale e morale, anche religioso, che coinvolgesse tutti, che tutti abituasse a sentire la bellezza del fresco profumo di libertà che si contrappone al puzzo del compromesso morale, dell’indifferenza, della contiguità e quindi della complicità.” (Paolo Borsellino)

Prof. Romano Pesavento
Presidente Coordinamento Nazionale Docenti della disciplina dei Diritti Umani

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