Un colpo basso verso i disabili: il governo nega loro la possibilità di conseguire la licenza media.
Insorgono genitori e associazioni.
A riportare la notizia è stato il Corriere della Sera che con un articolo a firma di Valentina Santarpia svela il piano del governo contenuto nello schema di decreto di riforma della valutazione.
Per i disabili niente licenza media, solo prove equipollenti
A fare infuriare le 68 associazioni dei disabili, oltre che le famiglie, sono state due paroline contenute nello schema che vanno nella direzione opposta rispetto alle dichiarazioni di questi giorni che parlano di nuova scuola inclusiva. Le due paroline sono “prove equipollenti“!
Un colpo basso all’inclusione, tuonano le associazioni!
Nel testo del decreto infatti si legge: “agli alunni con disabilità per i quali sono state predisposte dalla sottocommissione prove non equipollenti a quelle ordinarie, viene rilasciato un attestato di credito formativo”.
“Di fatto, si elimina la possibilità, per disabili intellettivi, autistici e pluri minorati, di conseguire il diploma”, sintetizza Flavio Fogarolo, componente della gruppo scuola della Fish Veneto (Federazione italiana per il superamento dell’handicap).
Esame di licenza media con le prove differenziate
A differenza di quanto accade oggi dove tutti i disabili possono avere prove differenziate, anche facilitate, per raggiungere l’obiettivo della licenza, con la nuova normativale – scrive Il Corriere della Sera – “le prove potranno essere differenziate solo in senso metodologico, ad esempio testi in Braille per i ciechi, ma non dal punto di vista didattico».
In caso contrario, agli studenti con handicap verrà rilasciato un attestato che gli permetterà sì di frequentare la scuola secondaria di secondo grado ma chiaramente senza avere alcuna chance di diplomarsi a tutti gli effetti”: «La programmazione per loro era finora identica a quella degli studenti normodotati, ma procedeva per obiettivi minimi: ora invece rischiano di seguire un percorso di formazione di livello inferiore».
Viene modificato il principio del DPR 122/09
Si fa un passo indietro, viene modificato il principio del DPR 122/09, che invece vedeva l’esame di primo ciclo per i disabili come la conclusione di un percorso di formazione che l’alunno con disabilità ha seguito in modo personalizzato.
«Ormai da oltre vent’anni i ragazzi con disabilità che sono in grado di sostenere una prova d’esame, anche se adattata alle loro capacità, conseguono un regolare diploma- spiega Fogarolo – Invece così viene modificata radicalmente la stessa filosofia dell’inclusione».
Il risultato? «Ciechi, Down, e molte altre categorie di disabili che fino ad oggi potevano trovare un lavoro facilmente, grazie alla licenza media, ora resteranno con un attestato che non serve a nulla- sottolinea Daniela Costabile, insegnante di sostegno dei Partigiani della Scuola pubblica– Solo un fatto simbolico, che non li aiuterà ad inserirsi nella società».
Ma non tutto è «perduto»: secondo Simona Flavia Malpezzi, deputata Pd che segue le deleghe sulla scuola, «le deleghe potranno essere modificate, non sono pietre miliari: la riflessione è aperta- assicura – e sono previste audizioni di associazioni, neuropsichiatri, esperti, proprio per valutare tutti gli aspetti critici».