Meno ore di alternanza scuola lavoro ma anche meno risorse. La decisione del governo divide ancora una volta la scuola. A favore si schierano tutti coloro i quali sin dalla prima ora avevano detto No a questa forma di “sfruttamento” degli studenti. Contrari invece coloro i quali vedevano nel progetto dell’alternanza una possibilità in più di trovare lavoro.
A gioire i licei chiamati ad organizzare l’alternanza scuola lavoro e in molti casi invece si riducevano a diverse ore di convegni organizzati a scuola e nulla più.
Molti sin da subito l’avevano bocciata, basta leggere i commenti dei docenti interessati nei gruppi ospitati dai vari social-network. Le critiche erano e sono ancora numerose, ma non solo per l’impegno dei ragazzi, ma anche per quello delle risorse.
In effetti le risorse destinate all’alternanza scuola lavoro il più delle volte i docenti non sapevano come venivano impiegate e soprattutto quali e quanti docenti erano coinvolti.
C’è sempre stata poca chiarezza e proprio per questo la riduzione delle risorse da parte del governo sta causando pochi malumori.
Il nuovo monte orario dell’alternanza scuola lavoro
La scelta del governo oltre ad essere economica è anche politica, le prime dichiarazioni rilasciate dai deputati pentastellati andavano in questa direzione, soprattutto in seguito agli incidenti che si erano verificati.
il nuovo monte ore passa dunque da 200 a 90 ore nei licei e da 400 a 150/210 rispettivamente negli istituti tecnici e professionali.
Ma non vengono tagliate solo le ore, anche cambia anche la denominazione: da alternanza scuola lavoro diventano «Percorsi per le competenze trasversali e per l’orientamento». a breve saranno emanate le nuove linee guida, mentre i dirigenti scolastici sono già stati avvisati dei cambiamenti tramite una nota del ministero.