In Sicilia l’inizio delle attività didattiche per l’anno scolastico 2013/2014 è stato fissato per il 16 settembre. Tuttavia, a due giorni da questa data, l’Ambito Territoriale per la Provincia di Palermo non ha ancora terminato le operazioni di utilizzazione e assegnazione provvisoria. Le convocazioni per le assunzioni a tempo determinato del personale precario, necessarie per il corretto svolgimento delle attività didattiche, non sono ancora iniziate, e per la scuola dell’infanzia e primaria non si conoscono nemmeno le date delle convocazioni! Di fatto, l’unica operazione portata a conclusione dall’AT di Palermo è quella relativa alle pochissime immissioni in ruolo concesse per l’anno 2013/2014, procedura che comunque ha presentato non pochi problemi e intoppi.
Con la circolare n. 18 del 04/07/2013, il Ministero dell’Istruzione, come da prassi, ha ricordato «che l’art. 9, comma 19, del decreto legge 13 maggio 2011, n. 70, convertito dalla legge 12 luglio 2011 , n.106, ha definitivamente fissato al 31 agosto il termine […] di ultimazione di tutte le operazioni finalizzate al corretto e regolare avvio dell’anno scolastico (sistemazione, utilizzazione, immissioni in ruolo e incarichi a tempo determinato)». L’AT di Palermo, pertanto, si trova in una grave posizione di inadempienza nei confronti delle scadenze fissate dal Ministero stesso; ci chiediamo perché il Miur non intervenga per fronteggiare una situazione che ormai si ripete da anni e che ricade tutta sulle spalle dei lavoratori, degli alunni e delle famiglie. L’AT di Palermo non è solo inadempiente, ma anche recidivo!
L’unica risposta che i Dirigenti e i funzionari dell’AT ci hanno fornito e ci continuano a fornire è che i ritardi dipendono dall’assenza di personale. Essendo loro stessi dei lavoratori dovrebbero, anziché far ricadere i disservizi sulla collettività, protestare contro questa perdita di personale e assumere una coscienza di lavoratori che li porti a rivendicare i loro stessi diritti! Li invitiamo ad iscriversi ad USB! Troverebbero come alleati proprio i lavoratori della scuola frustrati da anni di tagli.
La risposta assolutoria non può soddisfare né i lavoratori precari, costretti a vivere un mese di settembre pieno di ansie, incertezze e frustrazioni, né gli alunni e le famiglie che, loro malgrado, vengono privati dei loro diritti più essenziali. L’AT di Palermo si è ormai trasformato in un girone dantesco, con file chilometriche di docenti di ruolo all’esterno delle stanze per ottenere una cattedra (molti entreranno nelle scuole solo dopo l’inizio dell’anno scolastico), con sindacati volenterosi (mentre i sindacati collaborazionisti fanno salotto!) e gruppi di precari che viaggiano tra gli uffici per recuperare cattedre e sopperire in prima persona ai disservizi, con i genitori di alunni disabili che rivendicano il loro diritto alle ore di sostegno pur avendo sentenze del TAR che riconoscono l’intera copertura oraria per i figli.
Caro Provveditore tutto questo deve finire! Il diritto al lavoro ed il diritto allo studio vanno difesi e non calpestati!
USB