L’annuncio del Miur: da settembre la sperimentazione della dematerializzazione dei doc Segreteria con scrivania digitale, sempre che ci siano le risorse, il prototipo è pronto Scrivania digitale nelle segreterie scolastiche, ebook scritti dagli insegnati, lezione virtuale in piattaforma.
Queste alcune delle novità della scuola digitale presentate dal Miur, durante il convegno sulla nuova patente europea di informatica Ecdl organizzato la scorsa settimana a Roma da Aica. «Potrebbe partire già a settembre il progetto di dematerializzazione di tutti i documenti e gli atti amministrativi nelle scuole e all’interno del ministero», spiega Anna Brancaccio del Miur che ha collaborato al tavolo tecnico che ha studiato la fattibilità del progetto, parte dell’Agenda Digitale. «C’è stata una battuta d’arresto, ma se ci sarà la volontà del governo e le risorse, comunque già presenti al ministero, credo che si potrebbe subito: lo studio di fattibilità è concluso, il prototipo visionato, la collaborazione con Cineca avviata». Dal prossimo anno scolastico, quindi, in 10-20 istituti scolastici si potrebbe sperimentare la scrivania digitale, un progetto mutuato da un’analoga iniziativa in corso al ministero degli affari esteri. Tutte le scuole accedono a una piattaforma virtuale, un cloud, dove «avviene illustra Brancaccio il flusso documentale. In questo modo un documento da un applicato di segretaria arriva ai diversi amministrativi fino al dirigente scolastico, che lo sigla e o lo si archivia o lo si manda via mail alle famiglie o a un’altra scuola. Tutto accade in modo virtuale». La scrivania virtuale, inoltre, serve da archivio online per tutti i documenti dei docenti e degli studenti, «togliendo il problema dell’archivio cartaceo e garantendo la sicurezza dei dati conservati senza necessità di continui backup». Dal prossimo anno scolastico, inoltre, i docenti potranno creare il proprio libro di testo grazie all’ebook. I nuovi testi digitali, infatti, prevedono che i docenti possano introdurre parti da loro scritte, anche con il contributo degli studenti e contestualizzandole all’interno della propria classe, istituto e territorio. «Si pensi alle possibilità offerte agli istituti tecnici e professionali di introdurre nel libro di testo specificità in coerenza con le collaborazioni che hanno con imprese ed enti del proprio territorio, dove gli studenti fanno gli stage». E sempre più digitale saranno le lezioni scolastiche: gli studenti devono essere protagonisti del proprio apprendimento anche al di fuori dell’aula e il docente deve avere competenze anche per creare classi virtuali, in piattaforma, come forum chat e depositi di materiale didattico per gli studenti. Vanno in questa direzione alcuni progetti innovativi del Miur per docenti e alunni delle superiori, dedicati alla diffusione della cultura del problem posing&solving, alle certificazioni informatiche di standard europeo come la nuova Ecdl e la Eucip Core. Infine l’Invalsi, che dal 201415 prevede l’utilizzo del pc nella somministrazione delle prove. Per ovviare il problema che nelle scuole non ci sono computer sufficienti per tutti gli studenti, l’Invalsi starebbe preparando 10 batterie di test in maniera sincrona in tutti gli istituti, facendo la prova in maniera differenziata nel tempo a varie scuole, in modo che primo gruppo di studenti fa la prima batteria e così via senza possibilità di comunicazione e copiatura.
ItaliaOggi