Che scuola sarà quella del governo Meloni?
A considerare dai nomi che circolano per la guida del Ministero dell’istruzione (Giuseppe Valditara è il più accreditato) si inizierà dai docenti.
Il percorso per la stabilizzazione non passerà né dai PAS, né dai TFA e nemmeno da nessun’altra ricetta offerta ai precari in campagna elettorale, come ad esempio quella della stabilizzazione semiautomatica dopo i 3 anni di servizio.
I precari storici speravano di trovarsi al ministero il senator Pittoni della Lega, ma l’ipotesi non è mai stata presa in considerazione nemmeno dalla stessa Lega.
A questo punto la domanda però è cosa ne sarà della riforma alla quale aveva lavorato l’ex ministro Bianchi che passava dai 60 CFU?
Sarà cestinata o si partirà da quella?
L’incognita dell’autonomia differenziata
Sono tutti interrogativi che in questi giorni si stanno facendo i precari, ma fino a quando non conosceremo il nome del nuovo ministro non potremo capire l’orientamento, certo è che a questa va sommata anche l’autonomia differenziata voluta dalla Lega e impostata dal governo Draghi.
A questa va sommata la questione dei ricorsi che in questi giorni stanno avendo esiti positivi circa il riconoscimento dell’abilitazione a chi al titolo di studio somma il possesso dei 24 CFU così come abbiamo riportato in un nostro articolo.
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