“Io scrivo da un letto. Un letto dove corrono le mie paure e la mia incapacità di elaborare di avere la morte che mi accompagna. Ma nonostante ciò, io Sig.ra Ministra, alzerò i miei pugni, andrò in piazza, scriverò, urlerò contro la sua ignoranza. La sua ignoranza offende tutti i docenti italiani e mai le perdonerò di avermi fatto trascorrere questo momento, insieme alla sua incompetenza e la sua incapacità . Io sono una docente italiana e per questo voglio partecipare a rendere ancora più grande questo nostro Paese”. E’ il testo che accompagna la condivisione in rete di un post di Claudia Pepe, docente – ci sembra di capire – ammalata che, attraverso il suo blog, risponde alla boutade della ministra Fedeli circa il rinnovo del contratto e delle ore che dovrebbero fare in più i docenti.
Le denunce dalle pagine del suo blog
Attraverso un post sul suo blog, Claudia Pepe, mette in evidenza il lavoro sommerso e non riconosciuto dal docente. Un orario di 18 ore di lezione frontale spesso distribuito su diverse scuole che costringono il docente a fare salti mortali fra treni, bus e tram per raggiungere in orario la propria classe. E se l’orario è pieno di buchi, aggiungiamo noi, entri a scuola alle 7:50 ed esci alle 14:05 e magari hai altre ore il pomeriggio. Queste cose però la ministra “non competente” evidentemente non le conosce, come non conosce quanto tempo, oltre l’orario di lezione frontale, occorre per preparare verifiche, lezioni e correzione dei compiti. No, la ministra non può saperlo altrimenti non rilascerebbe quelle dichiarazioni.
