di Antimo Di geronimo
I posti di sostegno si mangeranno gli scatti del 2012. La deroga al numero massimo di posti di sostegno attivabili in organico, disposta per effetto di una sentenza della Corte costituzionale, continuerà ad essere finanziata con i soldi destinati al merito. Ciò mette in forse il recupero del 2012 ai fini dei gradoni che avrebbero dovuto essere finanziati con questi fondi.
Fermo restando il recupero del 2010 e del 2011 ormai a regime, visto anche l’accordo firmato di recente tra Aran e e sindacati che ha consentito il recupero. É quanto si evince dalla circolare sugli organici di quest’anno (n. 10 del 21 marzo scorso). Il ministero ha chiarito, inoltre, che i licei musicali non potranno avere più di una prima. E dunque, di fatto, gli istituti che sono stati attivati e che saranno attivati sul territorio saranno a numero chiuso. Anche per quest’anno, inoltre, resteranno in vigore le tabelle di confluenza delle classi di concorso, in attesa dell’emanazione del regolamento che fisserà la disciplina delle nuove classi di concorso. Regolamento che, nelle intenzioni del ministro uscente, avrebbe determinato una sorta di cristallizzazione dell’esistente al quale avrebbe fatto da contraltare un ampliamento della spendibilità delle abilitazioni che avrebbero dovuto essere conseguite frequentando i corsi del nuovo ordinamento universitario ( tirocinii formativi attivi e lauree quinquennali). Al momento, però, il processo si è arenato anche in forza delle critiche dei sindacati, che hanno messo in luce la disparità di trattamento tra docenti vecchi e nuovi. Ecco qualche dettaglio in più. L’amministrazione ha ricordato che la Corte costituzionale, con la sentenza n. 80 del 22 febbraio 2010, ha cancellato la norma che fissava il tetto massimo di posti di sostegno (comprensivo delle deroghe) attivabili in organico di fatto a livello nazionale (tetto stabilito per evidenti problemi di contenimento della spesa pubblica). Ed ha espunto dall’ordinamento anche la norma relativa al graduale raggiungimento del rapporto nazionale di un docente ogni due alunni disabili. Secondo la Consulta, la scelta di sopprimere la deroga che consentiva di assumere insegnanti di sostegno a tempo determinato, non trova giustificazione nel nostro ordinamento. Ciò perché attraverso la deroga è reso effettivo il diritto fondamentale all’istruzione dei disabili gravi. Diritto evidentemente incomprimibile. Il ministero, dunque, ha chiarito che il limite massimo dei posti in organico di diritto fissato dalla legge (che non subirà ulteriori riduzioni) rimarrà in piedi. E i posti che mancano saranno riattivati in organico di fatto (cosiddetti posti in deroga). In ogni caso la dotazione di docenti di sostegno in organico di diritto è stata fissata in 63.348 posti, pari al numero di posti attivati in organico di diritto nell’anno scolastico 2010/2011. Resta il fatto, però, che i soldi per pagare gli stipendi dei docenti di sostegno da assumere in deroga ai limiti dell’organico di diritto continueranno ad essere attinti dai fondi per il merito accantonati per effetto del piano programmatico che ha ridotto l’organico di 135mila unità tra docenti e Ata. E dunque, il recupero dell’utilità del 2012, necessario a riportare indietro di un anno le lancette dell’orologio e recuperare pienamente i gradoni, sembrerebbe gravemente compromesso.
Musicali a numero chiuso
L’amministrazione centrale ha lasciato intendere inoltre che i licei musicali, che stanno andando molto bene su tutto il territorio nazionale in termini di numero di iscrizioni, non potranno accogliere tutti gli alunni che hanno fatto richiesta. Ciò è dovuto al fatto che per il prossimo anno non potrà essere autorizzata più di una prima classe per ogni liceo. E dunque, in buona sostanza, questi istituti sono da considerarsi a numero chiuso. Resta il fatto, però, che al momento questa restrizione non trova giustificazione in norme specifiche. E quindi potrebbe ingenerare un forte contenzioso.
Il problema della confluenza
Restano in vigore anche quest’anno le tabelle di confluenza delle classi di concorso, adottate per cercare di trovare una soluzione agli esuberi indotti dall’entrata a regime della riforma delle superiori. Quest’anno le tabelle si applicheranno anche alle classi quarte (le quinte andranno ad esaurimento seguendo il vecchio ordinamento). Il metodo è sempre lo stesso. I dirigenti scolastici dovranno anzitutto disporre il reimpiego dei docenti in soprannumero seguendo il criterio delle classi di concorso affini, cui sono informate le stesse tabelle. Qualora, invece, non fosse necessario ricollocare eventuali soprannumerari, l’assegnazione di eventuali ore eccedenti alle varie classi di concorso indicate nelle tabelle sarà effettata dal collegio dei docenti.
ItaliaOggi