Legge di Bilancio 2023 – Come ormai è stato raccontato dal governo e denunciato dalle opposizioni la legge di Bilancio 2023 ha tracciato una linea chiara che per la scuola e per la sanità hanno una sola certezza, nessun centesimo per il loro potenziamento e addirittura, denunciano le opposizioni, in molti casi tanti tagli come le 700 scuole ad esempio che dal prossimo 1° settembre non esisteranno più.
Le misure confermate, oltre al mancato finanziamento a scuola e sanità, le misure contro il caro energia e la flat tax che a detta di molti favorirà molto chi ha un fatturato di 80mila euro (pagherà solo il 15% di tasse, mentre i dipendenti oltre il 30% con redditi ben più bassi).
Pochissimi spiccioli agli stipendi.
La chiamano pacificazione, mentre per le opposizioni si tratta di una vera e propria sanatoria ovvero lo stralcio delle cartelle fino a 1.000 euro; arriva la quota 103; il rialzo pensioni minime, altro colpo basso ai più poveri con lo stop al reddito di cittadinanza; si riapre invece niente popodimenoché il progetto sul Ponte dello Stretto, arriva il bonus psicologo, chiesto dal Pd, che da emergenziale post pandemia diventa strutturale, o il «reddito alimentare» (sempre Pd), o il Fondo per i collegamenti aerei tra Sicilia e Sardegna voluto fortemente dal M5). I siciliani e i sardi lo sanno bene visti i costi dei biglietti per raggiungere le due Isole.
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