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Lettera aperta di Scuola Bene Comune alle insegnanti e agli insegnanti di scuola dell’infanzia e della scuola primaria

Care colleghe e cari colleghi della scuola dell’infanzia e primaria, i vostri piccoli allievi stanno vivendo un dramma nel dramma, proprio per la loro età e per il rapporto del tutto speciale che essi hanno con voi che é del tutto unico rispetto agli altri ordini e gradi di scuola.

A loro voi mancate tremendamente e manca il rapporto giornaliero con i compagni della classe.

Con la didattica a distanza, che per sua intrinseca natura esaspera tutte le diffefenze: sociali, economiche e culturali, loro hanno fatto quel che potevano e continueranno a farlo ancora nelle prossime settimane.

La frase ” hanno fatto quel che potevano” mi fa ricordare un grande maestro, Alberto Manzi.

Quelli della mia generazione lo ricordano ancora con la meraviglia e lo stupore negli occhi disegnare davanti ad un cavalletto con il carboncino sul foglio bianco o con il gesso bianco sul foglio nero e ricordano il suo particolare ed empatico modo d’ insegnare ad operai e a braccianti agricoli, a gente che non aveva mai avuto la fortuna di poter sedersi sui banchi di scuola negli anni della loro infanzia.

Gente con la faccia e il corpo segnato dalla fatica dei campi e che dialettofoni puri imparavano l’italiano in tarda età come se fosse una lingua straniera.

In effetti con la sua trasmissione ” “Non é mai troppo tardi”, Manzi ha inventato la DaD, ma una DaD democratica che arrivava a tutti e che non faceva parti uguali tra disuguali come l’odierna D.a.D.

Lasciate griglie e alambicchi valutativi, parlate al cuore, alle emozioni e all’ intelligenza emotiva dei vostri ragazzi anche nel momento finale della valutazione in quest’anno terribile per ragazzi e adulti.

Li ritroverete a settembre più motivati e desiderosi di riprendere il viaggio interrotto a giugno.

Ebbene Scuola Bene Comune propone di valutare con un bel 10 tutti le alunne e gli alunni italiani di scuola primaria e di scrivere un piccolo giudizio, quello che scriveva Alberto Manzi: “Fa quel che può. Quel che non può non fa.” ( ripetuto fue volte)

Analogo giudizio potrebbero utilizzare le docenti della scuola dell’infanzia per le bambine e i bambini.

Ricordo che per questa valutazione Alberto Manzi fu sospeso dall’insegnamento.

Il burocrate ministeriale che allora lo sospese lo hanno di certo tutti dimenticato , ma oggi tutti ricordano il grande maestro, il pedagogista, l’ intellettuale che é stato Alberto Manzi.

Vorremmo che quest’anno gli insegnanti fossero ricordati così dagli alunni e dalle loro famiglie e fosse ricordato il maestro Manzi quello per cui “non è mai troppo tardi”, per cambiare, per incuriosirsi, per sperimentare, per ricominciare, per apprendere, per vivere.

Libero Tassella S.B.C.

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