Rinnovo del contratto, in arrivo altre risorse

Rinnovo del contratto della scuola: sanzioni disciplimari, permessi brevi e obbligo alla formazione

Passo avanti per il rinnovo del contratto della scuola, in arrivo 200 milioni di Euro

A riportare la novità è il quotidiano il Messaggero. Il “gioco delle parti” fra le OO.SS e il ministro della funzione pubblica Madia sembra accontentare i sindacati. Il ministro ha aperto alla possibilità di inserire nel negoziato i famosi 200 milioni di Euro stanziati dalla legge 107/15 e destinati a finanziare il merito. E’ sempre stata la richiesta dei sindacati. Come avevamo evidenziato in un precedente articolo si tratta di pochi spiccioli. Il personale interessato al rinnovo del contratto somma i dipendenti della scuola, il personale dell’università e quello dell’Afam. Il totale arriva a circa 1 milione e 200 mila dipendenti.

I dipendenti chiedono che ai sindacati di non firmare il contratto

ITP e concorso

Firmare il contratto significa “sanare” 9 anni di blocco e di perdita del potere di acquisto di circa 250 Euro al mese. Per questo motivo i sindacati di Base e i dipendenti del comparto chiedono a gran voce di non firmare nessun accordo e di lasciare aperta la partita. La parte che preoccupa è anche quella relativa all’aspetto normativo. I rappresentanti del governo vorrebbero modificare alcuni aspetti come quello relativo ai permessi familiari e l’orario di lavoro. Chiede anche di inasprire l’aspetto “punitivo”, peggiorando ulteriormente le condizioni lavorative del comparto. Ricordiamo che le statistiche evidenziano che proprio i dipendenti della scuola sono fra i più colpiti dalla sindrome del bournout. Probabilmente il nuovo contratto dovrebbe tenerne conto al fine di migliorare la qualità del lavoro di docenti e personale ATA oltre a riportare i salari ad un livello dignitoso. La stessa ministra Fedeli ha parlato di giusto stipendio a 3 mila Euro al mese, come accade già in altri Paesi dell’area UE, ma le sue restano boutade elettorali e la dimostrazione è la battaglia al ribasso che stanno sostenendo all’Aran.