Negli ultimi anni, specialmente dopo la riforma sulla buona scuola, che è stata “la goccia che ha fatto traboccare il vaso”; sembrerebbe che i sindacati della scuola più rappresentativi e firmatari del CCNL: FLC CGIL, CISL Scuola, UIL Scuola, SNALS e GILDA, stiano riscuotendo pessimi consensi tra i lavoratori, che si stanno organizzando sempre più per conto proprio in gruppi autonomi e/o comitati spontanei nati e cresciuti in rete, sfruttando la diffusione delle news in tempo reale e la comunicazione tra gli stessi aderenti ai gruppi tramite i social network Facebook, Twitter, Whats App ecc.
Da voci trapelate da personale operante nelle strutture territoriali delle suddette OO.SS. parrebbe che le revoche d’iscrizione alle medesime OO.SS. stiano aumentando in modo esponenziale mese dopo mese, causando forti emorragie di iscritti, e quindi di sostentamento economico.
Infatti, immersi tra le mille asperità di una pubblica amministrazione a dir poco problematica come quella della scuola, molti docenti ed ata, da almeno un paio d’anni a questa parte, si rivolgono esclusivamente al mondo politico per cercare risposte e soluzioni a problemi di natura squisitamente sindacali, aprendo canali di comunicazione diretta con i parlamentari della Repubblica ed i loro colleghi europei. Questo anche grazie ai neonati movimenti politici, che giustamente, hanno rotto i vecchi schemi relazionali dei politici di una volta, pressoché inavvicinabili e quasi sempre distaccati dalle reali esigenze della popolazione e soprattutto dagli effettivi bisogni dei lavoratori.
Di fatto, queste dinamiche, per alcuni aspetti bypassano quello che un tempo erano prerogative importanti dei sindacati, come l’attività informativa del personale scolastico sulle news del mondo della scuola e l’interfaccia tra le istanze dei lavoratori ed il “vetusto” mondo politico summenzionato.
Per questo tema molto delicato ma allo stesso tempo, come non mai interessante, vogliamo chiedere ai nostri lettori, che sono per la maggior parte lavoratori attivi della scuola, di esprimersi in un breve sondaggio che abbiamo deciso di proporre:
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