Chi ha diritto alla RPD e come farsi riconoscere questa importante componente stipendiale? A molti precari non è mai stata pagata, così come la carta del docente, ma si può recuperare.
Ricostruzione di carriera insegnanti e risarcimento del danno, i precari possono richiederli
Di cosa si tratta?
La retribuzione professionale docenti, comunemente indicata con l’acronimo RPD, è una componente fissa e continuativa della retribuzione del personale docente italiano. Viene corrisposta ogni mese indipendentemente dallo svolgimento di incarichi aggiuntivi.
A chi spetta
La RPD spetta a tutti i docenti di ruolo, compresi quelli con contratto annuale. I soli esclusi sono i supplenti brevi. Tuttavia, la Cassazione ha ritenuto discriminatoria questa esclusione.
Quanto ammonta
Attualmente l’importo della RPD è di 174,50 euro mensili, circa il 10% della paga base. Negli anni passati era di 164 euro, ma l’ultimo CCNL ha portato ad un incremento.
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Come verificarla in busta paga
Basta controllare il cedolino: se è presente la voce “RPD”, allora viene corrisposta. Altrimenti, potrebbero sussistere gli estremi per richiederne il riconoscimento.
Precedenti giurisprudenziali
La Cassazione ha affermato il principio di parità di trattamento tra personale fisso e precario. Pertanto, anche i supplenti brevi possono aver diritto alla RPD degli ultimi cinque anni.
Come ottenerla
Presentando ricorso, dato che il Ministero non si è ancora adeguato alle decisioni della magistratura. Grazie all’autorevolezza della Cassazione, i ricorsi promossi hanno avuto sempre esito positivo.
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